Il Triduo di Gesù crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua, è il centro della vita di ogni fedele.

Oggi con la Messa Crismale si è entrati nel vivo della Settimana Santa: tutto il clero diocesano riunito intorno all’arcivescovo, ha rinnovato le promesse sacerdotali mentre i Ministri straordinari –laici e religiose- hanno ricevuto il mandato per svolgere il loro compito soprattutto verso le persone malate.

Una liturgia carica di significati quella del Sacro Crisma, tra questi la benedizione del Sanctum Crisma, olio degli infermi e dei  catecumeni. Un composto di essenze e profumi tipici di diverse località in segno di unità.  Anche quest’anno la diocesi di Locri-Gerace rinnova il gesto (avviato dall’allora vescovo di Locri GianCarlo Bregantini) di comunione con le altre Diocesi italiane, facendo dono dell’essenza del bergamotto per profumare l’olio del Crisma. L’essenza viene offerta dal Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria da sempre impegnato a valorizzare e salvaguardare questo prezioso agrume che cresce esclusivamente nella provincia reggina.

“Un fiume di grazia – nelle parole del vescovo Bregantini –  che verrà significato dal dono del profumo, versato nell’olio del crisma, pienezza della odierna consacrazione liturgica. L’olio come l’aria, l’acqua, la luce, appartiene a quelle realtà elementari del cosmo che meglio esprimono i doni di Dio creatore, redentore e santificatore: è sostanza terapeutica, aromatica e conviviale: medica le ferite, profuma le membra, allieta la mensa La liturgia della benedizione degli olii esplicita il simbolismo biblico –liturgico per esprimere  l’unzione dello Spirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa, precisandone il senso sacramentale”.

Il fascino del Triduo consiste anzitutto nel celebrare quasi in tempo reale  (secondo antichi documenti in  una sorta di Orologio della Passione) ogni momento vissuto da Gesù a partire dall’Ultima Cena (Messa in Coena Domini, giovedì alle 18,00), passando per la possibilità di vegliare con lui nel Getsemani durante la notte tra giovedì e venerdì, adorazione notturna in tutte le chiese della diocesi, fino ad arrivare alla Passione del Venerdì Santo , con il canto del Passio, l’adorazione della Croce e l’austera solennità che ci introdurrà nel silenzio del Sabato Santo. Oltre ai momenti liturgici ci sarà quello della pietà popolare con la processione del Cristo morto  e dell’Addolorata, lungo le vie della città accompagnati dal  Canto del “Teco Vorrei, o Signor” del maestro  De Nigris di Campobasso su versi del Metastasio eseguito da 700 cantori popolari.  Il triduo o mistero pasquale nelle sue diverse tappe culmina con la veglia pasquale  di Resurrezione  di sabato e con le Celebrazioni Eucaristiche di domenica , Pasqua di Resurrezione. “Il Signore della vita, che era morto, ora regna vivo!”.

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