I Cinque Stelle l’hanno attaccata e non hanno risparmiato velenose stoccate nemmeno i consiglieri di maggioranza che hanno costituito la federazione dei moderati. Lei, dopo settimane di ‘leale silenzio’, ha inviato una nota per fare chiarezza sul Piano casa e soprattutto sulla sua posizione a proposito della normativa. “Si scrive Piano casa, si legge Porte aperte – precisa subito l’assessore all’Urbanistica di Palazzo San Giorgio Bibiana Chierchia – sicuramente i consiglieri di quella che io considero davvero la mia maggioranza avranno sperato ancora nel mio corretto e leale silenzio, dovuto al rispetto assoluto che nutro per il Consiglio, il Sindaco e la Giunta comunale.
Questo ho fatto nel corso di mesi in cui sono stata oggetto di gratuiti, macchinosi e misteriosi attacchi.
Esiste, però, un limite anche per le persone che fanno del rispetto e della correttezza uno stile di vita: le parole con cui tre dei consiglieri centristi stigmatizzano il mio operato in merito alle vicende del piano casa arrivano non solo come scorrette nella ricostruzione temporale, ma anche come manipolatrici di una verità che non si vuole raccontare.
Le osservazioni riportate in Commissione delle Autonomie Locali, peraltro condivise e firmate dal sindaco Antonio Battista, sono state frutto di una riflessione politica e tecnica pluralistica.
La commissione consiliare – continua il vicesindaco – con cui in data 30 aprile si è appena avviata la riflessione sul testo novellato del Piano Casa, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale del Molise, ha avuto il senso pieno del confronto e della discussione aperta: cosa si sarebbe mai dovuto comunicare precedentemente in seno alla maggioranza è mistero.
Se provo a leggere con gli occhi di un cittadino di Campobasso trovo strumentale e poco comprensibile il comunicato di biasimo a firma dei tre consiglieri; se provo ad aprire i miei occhi capisco che questa è una lingua che non voglio apprendere, quella della politica che parla solo a sé, escludendo gli individui e il bene comune.
La maggioranza ha il dovere di confrontarsi guardandosi negli occhi e non lanciando (con cadenza periodica) comunicati sui mass- media.
Le stanze di Palazzo San Giorgio sono trasparenti e aperte: basta volere entrare per volere un incontro, per volere andarsi incontro”.