Un consiglio monotematico per ragionare sull’opportunità di realizzare il forno crematorio.
Il progetto era nato qualche anno fa per offrire un’alternativa alla classica sepoltura cimiteriale, insomma un impianto che non avrebbe dato fastidio a nessuno. Almeno fino a quando era solo un’idea. Quando però il progetto ha iniziato a prendere piede e il Comune ha pubblicato l’avviso per avviare il project financing, al coro dei favorevoli si è aggiunto quello dei contrari. Un coro, quest’ultimo piuttosto agguerrito, che del tempio della cremazione proprio non ne vuol sentire parlare, per una serie di “buone ragioni” dicono. Accanto a quella parte dei cittadini che da anni lotta, anche attraverso associazioni, per la realizzazione di un tempio della cremazione, c’è un’altra parte di cittadini che invece sta lottando affinché il progetto venga cestinato o quantomeno finisca in soffitta. Un coro di ‘no’ che è diventato un comitato che si sta opponendo con tutte le sue forze alla costruzione dell’impianto – impianto caldeggiato dall’allora consigliere di opposizione dei democratici e oggi assessore (sempre Pd) ai Lavori pubblici Pietro Maio – nell’area del cimitero a San Giovanni dei Gelsi. Il braccio di ferro va avanti già da qualche settimana. Il comitato ‘No emissioni’ capeggiato da Emilio Izzo sta lavorando su più fronti con un unico obiettivo: fermare il progetto. Sta raccogliendo le firme tra i cittadini, avviando una raccolta fondi e un’azione legale attraverso il pool di avvocati dello studio Ruta-Romano. Anche a Palazzo San Giorgio c’è chi si sta organizzando per contrastare l’iniziativa. Anche perché nell’ultima riunione congiunta della Commissione Lavori pubblici presieduta da Giovanni Di Giorgio e della Commissione Ambiente di Gianluca Maroncelli i dubbi del Comitato sono rimasti in piedi “in quel forno – è stato detto durante la riunione – potrebbero finire anche scarti sanitari visto che l’attuale impianto pare sia difettoso”. Nello stesso incontro l’assessore Maio ha provato a spiegare che si tratta solo di un forno crematorio e null’altro e aggiungendo che “le emissioni avvengono nei limiti della norma”, ma le perplessità sono rimaste tutte in piedi tanto che il fronte del Comitato si è irrobustito. Ora le opposizioni di Palazzo San Giorgio vogliono vederci chiaro e questa mattina, presenteranno una richiesta di Consiglio monotematico per ragionare sul progetto. Tra i firmatari Alberto Tramontano, Marialaura Cancellario, Francesco Pilone, Alessandro Pascale, Michele Coralbo e Simone Cretella e Luca Praitano dei Cinque Stelle. Con il documento si invita il sindaco e la giunta a sospendere in autotutela la gara d’appalto per la realizzazione del project financing per la realizzazione del forno crematorio nell’area cimiteriale e a chiedere formalmente alla regione Molise di elaborare il piano regionale di coordinamento per la realizzazione dei crematori da parte dei comuni. La battaglia continua. Dentro e fuori dal Municipio.