Approvato il conto consuntivo del 2014. Con 18 voti a favore, la maggioranza più Enrico Perretta dell’opposizione, (i grillini, più Coralbo e Pilone hanno votato no mentre Tramontano si è astenuto) è passato il documento contabile che ha chiuso definitivamente l’era Di Bartolomeo. Il via libera è arrivato in seconda convocazione dopo le polemiche legate al centrosinistra che in prima battuta non era riuscito ad assicurare il numero legale mandando all’aria la seduta nonostante fosse già arrivata la strigliata della Prefettura per non aver rispettato il termine del 30 aprile. Un documento di un migliaio di pagine che rappresenta la conclusione di un anno, ma anche di una stagione, quella del centrodestra al vertice del Municipio, come ha sottolineato il consigliere Maurizio D’Anchise “perché in quei 24 milioni di euro di avanzo di amministrazione si legge tutto l’immobilismo politico del precedente governo”. “Dovreste avere l’onestà intellettuale di ringraziarci e di ammettere che 5 anni di sacrifici sono stati necessari a portare le casse di Palazzo San Giorgio al livello in cui sono ora”, risponde piccato, dai banchi dell’opposizione, l’ex sindaco Di Bartolomeo. Il passato e il presente che si incontrano in un faldone contabile che rappresenta una sorta di verifica dei risultati conseguiti tanto dal Consiglio quanto dalla giunta e dai dirigenti. E non sono state poche le difficoltà che gli stessi tecnici hanno dovuto superare per mettere in piedi il bilancio e al personale sono andati, in maniera bipartisan, i complimenti dell’Aula. “Non abbiamo grossi problemi finanziari – è stato l’affermazione incoraggiante del sindaco Battista – ma la capacità di un’amministrazione, oltre che dalla sussistenza delle casse, si misura anche in base a come si spendono i soldi, dalla velocità e dalla capacità di spesa. Un impegno costante e continuo che questa amministrazione ha dato attraverso la rimodulazione degli 11 milioni di euro per l’ex sottopasso”.
Paola Felice del Movimento Cinque Stelle ha puntato il dito contro i dati negativi, e quindi sui costi, che riguardano i servizi a domanda in cui la forbice tra le entrate e le spese è larghissima: per gli asili nido il Comune incassa poco più di 36mila e ne spende quasi 204mila con una copertura inferiore al 18%. Stesso ragionamento per gli impianti sportivi: nel 2014 sono entrati 75mila euro e ne sono stati spesi quasi 400mila con una copertura inferiore al 19%. Va un po’ meglio per le mense scolastiche: dove a fronte di un’entrata di 343mila euro se ne spendono 500mila con copertura superiore al 68%. E i dati precipitano di nuovo al 32% quando si parla di fiere e mercati: in cassa entrano 176mila euro e se ne spendono 550mila. “Che cosa si può fare per evitare queste perdite” ha chiesto la rappresentante dei grillini? “Ci si può lavorare sopra – risponde Battista – o attraverso una migliore organizzazione o attraverso l’aumento delle rette. Ipotesi quest’ultima che trovo assolutamente poco praticabile. Intanto a conclusione del monitoraggio degli impianti sportivi si partirà con il bando per l’esternalizzazione che dovrebbe consentire al Comune di non avere più grosse difficoltà. In quanto ai mercati, e mi riferisco soprattutto a quello di via Monforte, è utopico pensare di poter riportare in quell’edificio la vita commerciale che c’era fino a qualche decina di anni fa: lì occorre ripensare tutto, magari attraverso un grande progetto che punti su altre attività”.
L’invito a fare meglio arriva anche dal comunista D’Anchise “Su tre temi bisogna impegnarsi al massimo: sui contenziosi per i quali però non è possibile fare previsioni, sulla riscossione coattiva che ci vede creditori di somme che probabilmente non incasseremo mai, e ultimo tema, sulle farmacie: non è possibile che il comune con le farmacie ci vada a rimettere e i privati invece riescano a fare affari d’oro”.