La gran parte delle aree verdi del Comune di Campobasso è stata affidata ad associazioni e cooperative che offrono un servizio alla città senza gravare sul bilancio di Palazzo San Giorgio che, oltre a risparmiare, si toglie un’altra incombenza alla quale non riuscirebbe a far fronte. Il nocciolo del problema è sempre lo stesso il governo taglia i fondi e i comuni, con le scarse risorse che hanno a disposizione non ce la fanno a offrire tutti i servizi di cui la popolazione necessita e allora le amministrazioni devono trovare altre strade per poter gestire il patrimonio comunale. Da tempo ormai una delle formule più collaudate è l’affidamento a terzi, una concessione-gestione che permette alle amministrazioni di non occuparsi più, direttamente, di un certo bene. Proprio ieri l’altro è stato siglato in Comune l’accordo con l’Arsiam, gli amici del 112 e la guardie ecologiche volontarie che si occuperanno di villa de Capoa e nella stessa ottica si inserisce l’affidamento ai privati del Parco di viale Manzoni, nel cuore di uno dei quartieri più popolosi della città. L’area verde è stata realizzata negli anni ’80, nel “Piano di Zona Vazzieri”. Si tratta di una superficie che supera i 5mila metri quadrati dove nel tempo è stato realizzato un percorso pedonale pavimentato con betonelle lungo circa 500 metri. Tutto il resto del parco è coperto da un manto erboso sul quale sono state piantate diverse specie di alberi molti dei quali distrutti dalla nevicata di marzo che ha compromesso il patrimonio verde del capoluogo. Nonostante si trovi al centro di palazzi, e quindi in una zona con una densità abitativa piuttosto elevata e dove i bimbi non mancano, il parco è comune privo di elementi di arredo e di attrezzature ludiche pensare per i più piccoli. In compenso c’è un impianto di irrigazione che però… non è funzionante. Una situazione rimasta inalterata per molto tempo, ma andando avanti con gli anni per fortuna l’attenzione al verde pubblico è cambiata: i cittadini hanno una nuova coscienza e chiedono maggiori servizi e attenzioni particolari per i parchi della città, polmoni verdi ma anche aree di gioco e di svago per bimbi e anziani. È chiaro che l’attività del Comune, finora limitata allo sfalcio dell’erba, non basta più. Il problema però è che la cura approfondita del verde, viste le magre risorse, il Comune non può più permettersela. E allora bisogna trovare un’alternativa. Vista la felice ubicazione e anche la particolare conformazione del parco, lo spazio potrebbe offrire molti più servizi ai residenti ma anche all’intera cittadinanza come attraverso la creazione di un’area giochi per bambini, la realizzazione di piazzole per le attività ludico-ricreative, socio-culturali e sportive, e perché no l’installazione di chioschi rimovibili da adibire a punto ristoro/bar. E siccome tali servizi non possono essere garantiti dal Comune, attraverso una gestione diretta, l’amministrazione, perseguendo anche il fine di creare nuove opportunità lavorative, ha indetto un bando di gara, che scade venerdì, per affidare il polmone verde. Il gestore, a fronte della cura del verde, della custodia e del pagamento di un canone concessorio, potrà offrire all’utenza una serie di servizi compatibili con la gestione del parco stesso. L’affidamento in concessione/gestione avrà la durata di nove anni, rinnovabili, con decorrenza dalla data di sottoscrizione dell’atto. All’interno dell’area comunale il concessionario, entro sei mesi dalla stipula del contratto, è tenuto a realizzare, a propria cura e spese, le seguenti opere/attrezzature: creazione di un’area giochi mediante l’installazione di almeno 5 elementi, di cui almeno due anche per disabili; installazione di elementi di arredo (almeno 10 panchine, almeno 10 cestini portarifiuti); realizzazione/ripristino di opere dirette ad eliminare le barriere architettoniche, con particolare riguardo all’area di accesso. Le attività che richiedono l’utilizzo di tali opere/attrezzature dovranno essere rese a titolo gratuito. Ma il gestore potrà, sempre nello stesso spazio, realizzare le seguenti opere: installazione di un chiosco prefabbricato rimovibile, con eventuale portico da adibire a punto ristoro/bar, per una superficie massima 50 metri quadrati, compreso l’eventuale portico. In tal caso dovranno essere realizzati anche i servizi igienici accessibili pure ai disabili, come per legge, creati spazi pavimentati da destinare ad attività all’aperto (senza possibilità di alcuna copertura) di natura sociale, sportiva, culturale e ludico-ricreativa, per una superficie massima consentita di 250 metri quadrati; creazione di nuovi sentieri pedonali per attività di jogging, di spazi non pavimentati per servizi quali il ‘Dog-Park’, l’orto botanico. Ma il bando è chiaro e specifica che i servizi a pagamento non potranno essere superiori al 50% di quelli totalmente offerti agli utenti complessivamente. Il Comune ha determinato in 2.350 il canone di concessione annuo da porre a base di gara.

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