“Idee chiare, un contributo programmatico e un coinvolgimento democratico”. Sembra uno slogan, ma è il percorso sul quale si muovono i consiglieri del gruppo di Democrazia popolare a Palazzo San Giorgio che tornano a difendere i diritti dei diversamente abili. E lo fanno attraverso una lettera che inviano al sindaco, agli assessori e al presidente del Consiglio con cui chiedono di predisporre un apposito capitolo di bilancio per finanziare il regolamento comunale per la concessione dei contributi al fine di abbattere le barriere architettoniche nelle attività commerciali del centro storico del capoluogo.
Marialaura Cancellario e Francesco Pilone chiedono al governo Battista di mettere fondi su un progetto che già esiste e che lo stesso Francesco Pilone promosse verso la fine della consiliatura Di Fabio. Era il 2008. “Chiediamo di stanziare fondi…e nemmeno poi così tanti – spiegano i due esponenti della Coalizione civica – visto che il regolamento prevede un raggio d’azione ben delimitato che riguarda il borgo. Considerato poi che il tetto massimo è stato fissato a 3mila euro, siamo sicuri che con circa 30mila euro si riuscirebbero a soddisfare già una decina di richieste – aggiungono – che in una realtà come quella di Campobasso se non la totalità sono davvero tante”.
In che cosa consiste l’iniziativa? Si tratta di presentare progetti per la concessione di contributi che consentano l’accesso e la visitabilità, dell’utente con ridotta capacità motoria, all’interno delùi locali. Un modo per garantire ai cittadini che sono sulla sedia a rotelle di muoversi con maggiore libertà grazie, appunto, all’eliminazione di tutte le barriere, o della maggior parte di esse, in modo da consentire l’accesso anche in quei luoghi che rientrano nel normale svolgimento della vita quotidiana. Così facendo si evita che la persona diversamente abile abbia problemi in fatto di autosufficienza e autonomia sia ambientale che personale.
“Può diventare anche un marchio, un brand – dicono i consiglieri – sarebbe bello poter dire che a Campobasso non ci sono barriere architettoniche e che è un capoluogo a misura di diversamente abili. Speriamo che il governo Battista accolga la nostra proposta altrimenti saremmo costretti, in sede di approvazione di bilancio preventivo, a presentare qualche emendamento che vada in tale direzione. Crediamo che su questi temi il Comune debba avviare una filiera istituzionale, recepire le normative nazionali, ma dare anche risposte concrete a problematiche che, purtroppo, concrete lo sono. Attraverso questo regolamento – il Comune pagherà il 60% dell’intervento, ma se non sarà realizzato come da progetto i fondi dovranno essere restituiti. Si tratta un’iniziativa la nostra che, oltre ad andare incontro alle persone con disabilità sostiene anche i commercianti che hanno voglia di rendere totalmente accessibile l’ingresso delle loro attività. Chi farà domanda sarà sottoposto al vaglio di una commissione e i benefici comunali saranno cumulabili con altri finanziamenti”.