Che la maggioranza venerdì sera abbia trovato la quadra e riempito lo scacchiere per la ricomposizione delle commissioni consiliari non sposta di un millimetro “la scorrettezza politica di un centrosinistra, o per meglio dire di un Partito democratico, litigioso che non ha avuto rispetto nemmeno delle prescrizioni del presidente del consiglio e dei suoi continui richiami all’ordine, infischiandosene pure del blocco dell’attività consiliare”. Al gruppo dei grillini a Palazzo San Giorgio poco importa della coesione e della correttezza “sventolate dal centrosinistra dopo giorni di incontri e che solo venerdì sera è arrivato ad una soluzione”. Il Consiglio con il quale si era dato il via al rinnovamento delle commissioni risale al cinque maggio, l’intenzione era quella di arrivare a ricomporre le stesse entro un mese. Trenta giorni che sarebbero dovuti servire ai gruppi per rivedere le posizioni dei singoli all’interno degli organi consiliari o riconfermare le stesse figure. Per tutti gli altri partiti non ci sono registrati intoppi (se si esclude il caso di Perretta), arrivati al Pd i tempi si sono dilatati. “Sono stati capaci di paralizzare l’attività di tutto il resto dell’assise, affermando con arroganza il potere dei numeri, il loro peso all’interno dell’amministrazione e della stessa maggioranza”. Dal presidente del Consiglio Iafigliola, anche lui di centrosinistra, sono arrivate “Almeno quattro strigliate ma il Pd ha continuato a fare orecchie da mercante snobbando Iafigliola che aveva fissato come termine ultimo per la presentazione della bozza il 27 maggio. Sono dovuti passare altri venti giorni per trovare la quadra – commentano ancora i grillini – e speriamo che questa sia quella giusta. La conferenza stampa di oggi dunque è un modo per denunciare il ritardo ma anche per porre l’accento su un particolare modo di fare, che probabilmente è la causa stessa dei ritardi: la corsa verso certe commissioni come quella all’Urbanistica e ai Lavori pubblici, insomma i settori più succulenti dove è stata fatta la massima attenzione a bilanciare le due correnti dem, e la totale indifferenza verso altri ambiti che probabilmente danno poco potere a chi se ne occupa. È chiaro che i piccoli partiti hanno fatto presto a trovare la quadra proprio in virtù dei numeri ridotti, ma non è concepibile però che in un gruppo di nove persone possano prevalere i litigi interni, oppure si possa pensare di avere la supremazia sul resto dell’Aula. Ma le sorprese non sono finite: nello scacchiere mancano alcuni partiti monocellulari che hanno fatto un passo indietro a favore dei democratici, basti pensare a Maroncelli che ha rinunciato alle commissioni come pure D’Anchise dei Comunisti italiani. La diminuzione delle Commissioni non ha fatto diminuire gli appetiti dei grandi partiti che con una coperta molto accorciata hanno dovuto fare i conti con le difficoltà di trovare un equilibrio. E ora che c’è la quadra resta in piedi il dato politico: il mese di stallo dell’amministrazione e l’indifferenza del sindaco verso il suo partito che ha rallentato le operazioni. A noi dell’opposizione non resta che denunciare questi fatti, far sapere alla cittadinanza, attraverso gli organi di informazione, come si comportano certi simboli politici”. Intanto, se tutto andrà liscio già dal prossimo Consiglio si potrebbe avere la ricomposizione ufficiale delle commissioni. Resta da capire se entreranno in vigore tutte le nuove norme, come ad esempio quella che prevede la web-cam. Sarà attivato invece il metodo salva-gettone: scatterà solo dopo aver partecipato al 60% dei lavori.