La seduta del Consiglio comunale, in programma la prossima settimana, si preannuncia ‘esplosiva’. Verrà infatti iscritta, con procedura d’urgenza, la proposta di realizzazione di un deposito di materiale esplodente (categoria V gruppi D e E) a Camposarcone, nell’immediata periferia di Campobasso.
“L’area scelta dai richiedenti – spiegano dall’Intergruppo – è agricola e il Consiglio comunale, per permettere il suddetto insediamento, voterà la variante della destinazione urbanistica da agricola a produttiva, stante la proposta di delibera proposta dall’assessore all’Urbanistica Chierchia.
Sulla delibera, peraltro, pende un ricorso al Tar trasmesso all’amministrazione comunale il 21 maggio e che, per i misteri della comunicazione e così come già avvenuto in precedenza per l’impianto a biomasse e per l’intervento sull’Ariston, l’assessore si è ben guardato dall’informare consiglieri, capigruppo e la stessa maggioranza che ne sono venuti a conoscenza solo da pochi giorni. Un comportamento scorretto – continuano – ma appunto non è il solo, da parte dell’assessore che di fatto limita l’azione amministrativa e politica dei consiglieri e dei gruppi, immaginando di poterli relegare a burattini cui a comando fare alzare o abbassare la mano”. L’intergruppo scende poi nel dettaglio. “Il deposito, per legge, va localizzato nelle zone destinate ad insediamenti produttivi e nei nuclei industriali (non sotto le case) e non in un’area agricola peraltro nei pressi del nucleo abitativo di Camposarcone e della chiesa Madonna del Rosario. Nelle vicinanze insistono inseanche coltivazioni e allevamenti.
L’intergruppo non ci sta a questo gioco e nel rimarcare ancora una volta l’assoluta assenza di informazione, coinvolgimento e potestà decisionale (una sola riunione interlocutoria aveva addirittura ingenerato l’idea che il deposito fosse a c.da Polese/Mascione) preannuncia che adotterà tutte le iniziative consentite da leggi e regolamenti per contrastare tale decisione che, comunque, non è suffragata da alcun interesse pubblico”. Altro che estate rovente, a Palazzo San Giorgio, si preannuncia una seduta di fuoco.