I grillini tornano all’attacco e lo fanno puntando il dito contro la villetta, la nuova villetta, in via Giambattista Vico a Campobasso che definiscono “un aborto”. “Come volevasi dimostrare.
Lo avevamo preannunciato solo qualche settimana fa: ecco – lanciano la stoccata i Cinque Stelle – quello che accade quando le cose vengono fatte in maniera posticcia e superficiale, tanto per buttare un po’ di fumo negli occhi all’opinione pubblica.
Questa è quella che il sindaco ha definito una villetta ed uno spazio verde disposizione della cittadinanza in via Vico. Un aborto di villetta, una ignobile gettata di sassi e cemento sotto i piloni della tangenziale, per mascherare una abominevole operazione pubblico/privata, architettata scientificamente a spese della collettività, dalla premiata ditta del centrosinistra campobassano in combutta con gli amici imprenditori, finanziatori/sostenitori politici, che ha consentito di trasformare quella che doveva essere una vera villetta, qualche metro più a monte, in un parcheggio ad uso delle attività commerciali.
Questo è quello che ci meritiamo, una colata di cemento e betonelle, che sarà perennemente allagata o invasa dalla terra dopo ogni pioggia (che puntualmente chiameranno ‘bomba d’acqua’…) e quindi del tutto impraticabile.
Mi chiedo – puntualizza il capogruppo Cretella – quanti e quali fior di ingegneri e geometri ci siano voluti per realizzare questa porcheria che a breve qualcuno dovrà andare a recuperare sotto il ponte della tangenziale, visto che ha già cominciato a franare verso il basso, trattandosi di un’area del tutto inidonea, costituita esclusivamente da terreno di riporto ammucchiato di fretta e furia per rincorrere i tempi delle varianti e delle riclassificazioni urbanistiche concordate nei corridoi di palazzo San Giorgio.
Il sindaco e l’assessore all’Urbanistica, con tutta la maggioranza del consiglio comunale, che hanno approvato, votando sì, questa vergognosa operazione, saranno i responsabili diretti di questo capolavoro e, tra non molto, sarà un piacere chiedere loro il conto dei danni”.