Non c’è solo la Milano dell’Expo in senso stretto, nella città meneghina è in corso ‘Mediterranea 17’, la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, il Comune di Campobasso è socio da diciannove anni, alla quale partecipano due talenti molisani. A rappresentare la nostra regione alla Fabbrica del Vapore di Milano ci sono Azzurra De Gregorio e Monica Gualtieri, selezionati tra i partecipanti al bando dell’assessorato alle Politiche Giovanili di Palazzo San Giorgio. Il tema dell’evento è ‘No food’s land’, riprendendo il filo rosso dell’Esposizione Universale.
Una grande opportunità di rilievo internazionale per le due artiste che hanno la possibilità di confrontarsi con i lavori di altri colleghi che arrivano dal resto dell’Europa e dalle sponde del Mediterraneo.
Le due artiste sono arrivate a Milano direttamente da Genova, dove 100 dei 300 artisti selezionati per ‘Mediterranea 17’, evento fuori salone di Expo, hanno avuto l’opportunità di vivere un’altra grande esperienza nell’ambito della sezione off della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. In Liguria per tre giorni si sono succeduti eventi e workshop all’interno dei quali le due molisane sono state tra le protagoniste. I trecento artisti sono arrivati alla Fabbrica del Vapore in concomitanza della conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla quale ha preso parte, per il Comune di Milano, l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno. Al tavolo presenti il presidente della Biennale, Dora Bei, il direttore artistico Andrea Bruciati e il presidente dell’Arci Nazionale, Francesca Chiavacci.
“Il Comune di Milano – ha affermato l’assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili, Emma de Capoa – ha rilanciato un luogo, quello della vecchia centrale dell’Enel, in uno spazio dove la creatività e lo scambio di idee sono all’ordine del giorno. Come amministrazione comunale, anche noi dobbiamo pensare a uno spazio da far diventare la culla della cultura e di appuntamenti di rilievo locale, nazionale e, perché no, anche internazionale. La cultura – come è stato più volte ribadito nella conferenza stampa di Milano – è un utile strumento per difendere la democrazia e aprirsi al dialogo, rinunciando all’uso delle armi”. La campobassana Monica Gualtieri, ventottenne architetto, ha partecipato nella sezione ‘arti applicate’ con il progetto ‘Vert en verre’, che mostra il potenziale delle fattorie urbane come nuova strategia di riabilitazione funzionale. L’area di intervento è Freyssinet Halle, un mercato coperto per la spedizione delle merci di Parigi. Partendo dai problemi della struttura, è nato un progetto nel pieno rispetto di ciò che c’era in precedenza. Lo scopo è ridare al vecchio stabilimento la funzione di produzione agricola, immaginando questo ‘organismo’ architettonico come un ecosistema. L’obiettivo è di offrire ortaggi coltivati in loco e di rendere consapevoli le persone di tecniche produttive che potrebbero contribuire a soddisfare la crescente domanda alimentare. Azzurra De Gregorio, trentenne termolese, ha partecipato, invece, con la performance ‘The sick food’, in italiano ‘Il cibo malato’, interpretata dall’attore campobassano Giulio Maroncelli. Si assiste al progressivo disfacimento fisico e morale di una donna che, abituata a percepire, il suo stesso corpo come fosse un perfetto congegno elettronico da programmare e modificare a suo piacimento, si ammala della paura di ammalarsi. La barriera tra se stessa e il mondo esterno si sgretola di fronte all’evidenza della caducità della propria esistenza e le pratiche di disinfezione che, quotidianamente, infligge al suo corpo scatenano conseguenze inaspettate.