Ci sono anche i murales di Campobasso nell’approfondimento che Il Fatto Quotidiano ha dedicato alla street art realizzando la serie ‘Muro’ curata da David Diavù Vecchiato e in onda su Sky Arte Hd. Una sorta di reportage, un viaggio in otto città italiane per mostrare che anche l’arte di strada può valorizzare e ‘ingentilire’ l’aspetto dei quartieri più degradati e abbandonati. Nel capoluogo molisano è successo in diverse zone grazie all’iniziativa ‘Draw the line’, il festival organizzato e completamente autoprodotto dall’associazione Malatesta che ha rimesso a nuovo edifici, muri e quartieri e poi il terminal degli autobus, la curva del vecchio stadio Romagnoli e via Vico. Particolarmente importante il restyling di via Marche, una delle strade più dimenticate dalle amministrazioni di Palazzo San Giorgio: qui da trent’anni gli edifici non ricevono una manutenzione esterna. Grazie ai murales di due artisti, Blu e Dado Ferri, per due palazzi è iniziata una seconda vita. Ora i colori brillanti e decisi dei murales rendono meno grigio un quartiere che non ha spazi verdi né servizi.

Scoprire la street art è stata una fortuna anche per altre città italiane grazie ad alcuni importanti artisti: Nicola Verlato a Roma, Rak&Bezt a Caserta, Ella&Pitr e Elian Chali a Gaeta, Jim Avignon a Ravenna, Axel Void a Mosciano Sant’Angelo (in provincia di Teramo), Zio Ziegler ad Arcevia, Gary Baseman a Giffoni Valle Piana e Buff Monster a Olbia. Sono stati tutti chiamati “a realizzare un’opera che ambisce a divenire icona della zona prescelta. Che sia fra le aree più a rischio di degrado urbano, un sito abbandonato oppure una località turistica, ogni spazio si è arricchito di un capolavoro di street art nato grazie alla storia del luogo e alle suggestioni fornite all’artista dagli abitanti del quartiere. Insomma, la street art è ovunque nelle nostre città”.

Dal Fatto quotidiano l’invito a inviare foto per mostrare l’arte di strada come ha salvato dalla bruttezza i palazzi grigi dei quartieri, o i capannoni delle periferie, o come porta vitalità in centri storici un po’ in declino.

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