Alle 14.30 il verdetto dei giudici: 28 anni di reclusione per Antonio La Porta. In Appello è stata confermata la pena per l’uomo che due anni fa non esitò a uccidere con un colpo di pistola il fratello Vincenzo. Tutto a causa di una lite scoppiata per un terreno conteso. Era il 25 maggio 2014 e il terribile fratricidio avvenne a pochi chilometri da Campobasso, in un casolare nelle campagne di Campodipietra.

Stamattina nel Tribunale di viale Elena si è svolto il processo di secondo grado a carico dell’uomo. Antonio La Porta ha preso la porta dopo le conclusioni delle parti, con la richiesta dell’accusa dell’ergastolo con il riconoscimento della premeditazione e dei futili motivi. Ai giudici della Corte d’ Appello di Campobasso l’uomo ha chiesto “pietà” perché, ha aggiunto, “anche io quel giorno sono morto con mio fratello”, ha detto commosso. “Mi dispiace per quello che è successo – ha detto poi in lacrime – darei la mia vita per mio fratello, per la sua e la mia famiglia. Non volevo ucciderlo, ci volevamo bene”.

Verso mezzogiorno la Corte, presieduta da Rossana Iesulauro, si è ritirata in camera di consiglio. Dopo due ore e mezzo la lettura della sentenza.

L’articolo completo domani su Primo Piano. 

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