Quella che si consumò un anno fa a Busso fu una storia terribile, un femminicidio mancato. In un appartamento del paesino alle porte di Campobasso un uomo accoltellò la sua ex compagna, una ragazza bulgara di 32 anni, lasciandola in fin di vita. Poi, scappò ma venne rintracciato e fermato dalle forze dell’ordine.

In primo grado, dopo il rito abbreviato, Massimiliano Cannata, riconosciuto colpevole di tentato omicidio, venne condannato a 7 anni e due mesi di reclusione.

Stamattina la Corte d’Appello di Campobasso presieduta da Rossana Iesulauro hanno ridotto la pena a sei anni. Nonostante lo sconto di un anno e due mesi, è stato confermato l’originale capo di imputazione – il tentato  omicidio – e le aggravanti, oltre ad una provvisionale di 10mila euro e il regime di due anni di libertà vigilata.

In aula erano presenti sia l’imputato, difeso dall’avvocato Angelo Piunno, che Andrea, la ragazza vittima dell’aggressione, assistita dall’avvocato Giuseppe Fazio

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