E’ il giorno dei sorrisi, delle lacrime di commozione, della gioia di un ritorno sui banchi in una scuola sicura. Una normalità ‘rubata’ dopo la chiusura del plesso di via D’Amato: le criticità sono affiorate nelle relazioni dell’esperto incaricato dal Comune, l’ingegnere Mezzi.
Dopo cinque mesi di fatiche e di una vita in subbuglio, questa mattina l’apertura dei cancelli della nuova scuola di via Berlinguer. Finalmente. Progettato durante l’amministrazione Di Bartolomeo e finito nel pieno del governo Battista, l’istituto doveva essere pronto dopo le vacanze di Natale. Poi, complice l’ondata di maltempo, tutto è slittato.
«Eravamo in un vicolo cieco, un tunnel da cui la luce non si riusciva ad intravedere», le riflessioni del dirigente Pasquale Grassi. Racconta cosa è successo dopo la chiusura della storica sede di via D’Amato. Descrive «la batosta: la chiusura della scuola, il dimezzamento degli alunni, la riduzione delle classi, il doppio turno obbligato».
Se per gli alunni della ‘Guerrizio’ il 2017 è l’anno del ritorno alla normalità, non si può dire lo stesso per la ‘Don Milani’: a Vazzieri il futuro è ancora incerto. Domani per le classi seconde della ex primaria di via Leopardi la campanella suonerà di mattina. Ma andranno sui banchi di pomeriggio le terze e le quarte: 12 classi in tutto. Circa 250 bambini continueranno ad affrontare i disagi dei doppi turni. Le indiscrezioni sulla loro sistemazione si susseguono: forse tre classi saranno ospitate all’interno del vicino liceo Artistico ‘Manzù’, altre nove potrebbero essere ospitate all’interno dell’Università del Molise. Ipotesi su cui si starebbe lavorando a Palazzo San Giorgio. Finora di certo ci sono solo le difficoltà che centinaia di famiglie stanno ancora affrontando.
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