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Sono state abbandonate le idee faraoniche come quella di portare a Campobasso artisti del calibro di Al Bano e di Arbore che avevano cachet piuttosto alti per le magre casse di Palazzo San Giorgio, allo stesso tempo è stata abbandonata anche l’idea di un Corpus Domini minimalista: senza nessun concerto né momenti di divertimento per quella che, e va ricordato, è l’unica festa della città e per la quale, per la sfilata dei Misteri a dire il vero, il Presidente della Repubblica Napolitano ha assegnato una medaglia. Niente budget paragonabili a quelli degli anni passati, ma l’attesa della città è identica. Il lavoro degli organizzatori è quindi doppio: trovare una soluzione che accontenti ma che sia all’altezza della situazione. Mission (im)possible. Intanto va sfatato anche un altro mito: si era detto, nei giorni scorsi, che sul Corpus Domini ci sarebbe stata un’unità d’intenti anche con la Provincia, la Regione e la Fondazione Cultura. E invece la riunione convocata qualche giorno fa per trovare la quadra, se si esclude l’assessore provinciale al Turismo Tramontano, che aveva avuto mandato pieno dal presidente De Mattei, e Stefano Ramundo consigliere comunale delegato ai grandi eventi, è stata disertata sia dalla Regione che dalla Fondazione. La partita è ancora aperta, anche se manca ormai meno di un mese, qualche promessa di contributo è arrivata dalla Provincia di Campobasso, che pare sia disposta a mettere in palio circa diecimila euro. Pochi, ma meglio di nulla. Intanto Ramundo sta approntando anche un cartellone pre Corpus Domini. Tre giorni di festa: il primo il due e il tre giugno. Una novità per dare un’impronta alla manifestazione, quest’anno decisamente sottotono.

 

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