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Poca gente, audio basso e uno “Spettacolo che forse era tarato e pensato più per il teatro che non per una piazza” hanno detto ieri in Municipio quasi a volersi scusare. Fatto sta che Cantanapoli non è piaciuto, tanto per usare un eufemismo. La piazza non ha gradito, non ha applaudito. Giudizio o pregiudizio? Un po’ l’uno e un po’ l’altro. Certo non si può dare la colpa agli organizzatori che si sono ritrovati a dover ‘friggere con l’acqua’ e a mettere insieme due concerti con la stessa somma che è servita per pagare (e a ragione) i 18 bagni chimici. Né si può dare la colpa al popolo del Corpus Domini abituato, ormai da anni, a vedere salire sul palco nomi di un certo calibro (senza nulla togliere alla bravura degli artisti di Cantanapoli che si sono esibiti anche al Sistina). Senza contare che già l’annuncio della serata ‘sotto tono’ non ha fatto impazzire nessuno. Forse anche la location non ha aiutato lo spettacolo: in tanti passeggiavano, molti buttavano un occhio alle bancarelle degli ambulanti, pochi si sono fermati per assistere al musical che ha riproposto le più belle canzoni napoletane del ‘900. Resta il fatto che nonostante gli sforzi degli organizzatori il ‘concerto’ è stato un flop e tranne qualche capro espiatorio nessuno ha voglia di prendersene la responsabilità. Vince il fuggi fuggi generale.

Ma il sentore che la serata si sarebbe trasformata in un fiasco era già nell’aria domenica mattina: mai un balcone del Comune così sguarnito di politici e personalità. A conclusione della sfilata a ‘benedire’ i Misteri solo pochi (se non pochissimi) intimi. Assenti gli aficionados e chi c’era ha tagliato la corda. I fischi partiti dall’affollatissima ‘platea’ durante il discorso del sindaco hanno spiazzato anche gli amministratori più navigati. Forse è stato il primo segno, e il più sonoro, di come il cartellone del Corpus Domini non fosse apprezzato. Ma in quei fischi si ‘leggeva’ anche il dissenso verso l’attuale modo di governare la città. Forse anche per questo motivo tanti politici hanno evitato di affacciarsi al balcone del Municipio, di mettersi in bella vista davanti ‘a un popolo arrabbiato’ e già con il dito puntato. Chi amministra è continuamente in mezzo alla gente, ha il termometro della situazione: sapeva del malcontento e ha preferito nascondersi piuttosto che esporsi. I complimenti alla sfilata dei Misteri da parte di chi governa non mancano mai “Il Corpus Domini è la festa più importante della regione” si sente ripetere poi nelle sedi ufficiali le promesse fatte sfuggono. Seppur non sempre di circostanza, le belle parole arrivano spesso a ridosso della festa e quasi mai, purtroppo, si traducono in gesti concreti (leggasi economico) da parte degli enti. E così per la festa delle macchine volanti, a parte le buone intenzioni, ci si è ritrovati a fare i conti con cifre da sagra di paese se non di borgata (ma molti paesi e borgate hanno fatto di meglio). In nome dell’austerity e della crisi, era passato (ma a questo punto sottotraccia) il messaggio di mettere insieme un cartellone low cost. “Per il bene della città, per risparmiare un po’ di soldi da spalmare sul sociale” hanno detto dal Palazzo di città. Tutti d’accordo ma solo sulla carta perché alla fine dalla cabina di regia si è defilato un gran numero di persone che ha preso le distanze da scelte che dovevano passare anche senza il consenso dei più. E forse vale la pena riportare uno scambio di battute vicino ad una bancarella: un signore chiede ad un venditore di colore “con questa grazie hai fatto l’America” e l’ambulante gli risponde: “Ma quale America, qua è peggio dell’Africa”.

 

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