È stata aggredita da un assistito all’interno del suo studio legale: è quanto avvenuto venerdì scorso a Campobasso all’avvocato Mariangela Di Biase, nota professionista del capoluogo e componente dell’Associazione Aiga Molise. Uno spiacevole episodio che ha colpito l’attenzione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha contattato telefonicamente l’avvocato molisano per esprimere la sua solidarietà di fronte ad un atto che non ha alcuna giustificazione.
Anche l’Aiga nazionale ha espresso «solidarietà e incondizionata vicinanza alla stimata e apprezzata collega avvocato Mariangela Di Biase, componente dell’ufficio legislativo Aiga che, nella giornata di ieri (venerdì, ndr) è stata vittima di un’aggressione subita all’interno del suo studio durante un appuntamento con un assistito. L’avvocato Di Biase è stata successivamente ricoverata presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Campobasso riportando lesioni guaribili in 15 giorni.
La gravità dell’episodio – prosegue l’Aiga – ci colpisce particolarmente anche perché avvenuto nella Giornata nazionale degli avvocati in pericolo, istituita ai fini di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce subite ormai troppo spesso dagli avvocati nello svolgimento della professione.
Aiga ha stigmatizzato in più occasioni il clima di sfiducia che ormai troppo frequentemente si manifesta con episodi di violenza nei confronti degli avvocati solo per il ruolo centrale e di diretto approccio che hanno con i cittadini nello svolgimento della professione forense. Infatti l’associazione ha sensibilizzato le forze politiche e ha già, nei mesi scorsi, depositato una propria proposta di legge volta all’inserimento di un’aggravante specifica relativa alle lesioni cagionate agli avvocati nell’esercizio della professione.
Facendo nostre le parole recentemente espresse dalla Corte di Cassazione, l’Aiga auspica che qualunque cittadino comprenda la nobile funzione dell’avvocatura che è la libertà di difendere i propri assistiti in condizioni di sicurezza ed incolumità personale.
Queste devono essere le condizioni imprescindibili per lo svolgimento della funzione della professione quale attuazione del diritto costituzionale di difesa a sua volta funzionale alla salvaguardia ed alla realizzazione dei diritti fondamentali della persona».

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