Dopo la pubblicazione del decreto firmato l’8 marzo dal premier Conte e relativo alle misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, per meglio definirne e regolamentarne le applicazioni sul territorio cittadino, soprattutto in relazione ad alcune attività e settori – in particolare i locali con la doppia licenza – il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ieri pomeriggio, dopo un intenso e continuo confronto con la Prefettura e altri organi amministrativi, ha emesso un’apposita ordinanza sindacale.
«Il decreto dell’8 marzo ci ha portato ad affrontare, nei limiti delle nostre competenze, non solo qui a Campobasso, l’urgenza di risolvere alcune problematiche in ordine in primo luogo, a quegli esercizi che svolgono attività promiscua, così configurando un rischio circa il rispetto del divieto di assembramento e della distanza di sicurezza interpersonale tra gli avventori. – ha specificato il sindaco – Risulta necessario chiarire la regola da applicare alle attività di “pub” e altresì, che vanno ulteriormente specificate le misure di prevenzione utili in tutti i casi in cui la distanza di sicurezza prescritta sia impossibile da osservare.
Si ordina, quindi, a tutti gli esercizi di somministrazione di cui all’art. 5, lett. a)-b), Legge 25 agosto 1991, n. 287, quali bar, ristorazione e assimilabili, che svolgano attività assimilabile a quella cosiddetti di “pub”, tali da intendersi ogni tipo di manifestazione per la quale sia prevista musica, dal vivo e non, e che comporti assembramento e/o stazionamento di avventori dentro o fuori i locali o gli spazi di pertinenza, di sospendere l’attività pena la comminazione delle sanzioni previste.
Per gli esercizi commerciali quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, supermercati, ipermercati, punti vendita di ogni tipologia e dimensione, è demandato ai gestori l’adozione delle misure volte al rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, sia all’interno che all’esterno dell’attività di propria pertinenza».
L’ordinanza sindacale prevede anche delle ulteriori specifiche per gli esercizi aperti al pubblico, non ricompresi nelle disposizioni di chiusura dei provvedimenti nazionali interdittivi, per i quali è inevitabile il contatto o la vicinanza tra operatore e visitatore/cliente (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, farmacisti, parrucchieri/barbieri, estetisti, tatuatori, onicotecnici, acconciatori, fisioterapisti etc.), tale da rendere impossibile il rispetto della distanza di un metro; per loro, a titolo cautelare, è prescritta l’adozione generalizzata di misure di protezione preventive (quali, in primis, guanti e mascherina), oltre alle misure igienico-sanitarie già prescritte dalle specifiche norme di settore.
Con l’ordinanza in questione viene anche ordinata la sospensione immediata di ogni attività di fiera o mercato che si svolga all’aperto e per la quale non sia possibile un controllo degli accessi e la sospensione immediata delle attività di ludoteche e ogni attività di gioco, per adulti o bambini, svolte in qualsiasi forma.
L’ordinanza è stata trasmessa alla Prefettura, alla Polizia locale affinché vigili sull’osservanza del presente provvedimento, alla Presidenza della Giunta regionale del Molise e all’Asrem.
Nel frattempo, però, molti locali hanno deciso autonomamente e in via precauzionale di restare chiusi sia per tutelate il personale che la salute dei clienti. Non solo ristoranti, che comunque effettueranno servizio a domicilio, ma anche alcune palestre della città.