Non abbassare la guardia, in questo momento, è fondamentale. Lo sanno bene le forze dell’ordine che da settimane setacciano il territorio per garantire il rispetto delle misure restrittive. Ieri a Campobasso nuova stretta di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Municipale che hanno effettuato posti di blocco nei punti nevralgici della città, quelli maggiormente trafficati. Le auto sono state controllate ad una ad una in piazza Prefettura, in contrada Colle delle Api, all’altezza del centro commerciale Monforte, in via Trivisonno (lungo la discesa dell’ex Romagnoli), con decine di uomini impegnati nella verifica delle autocertificazioni. I dati raccolti verranno vagliati nelle prossime ore e, in caso di dichiarazioni mendaci, scatteranno pesanti sanzioni. Ma non è solo su strada che si gioca la partita dei controlli. In particolare, gli uomini della Polizia municipale stanno monitorando tutte le quarantene disposte in città recandosi quotidianamente (anche più volte a giorno) nelle abitazioni delle persone poste in isolamento, come confermato dall’assessore al ramo Simone Cretella. «È il momento decisivo, un calo di tensione in questi giorni potrebbe avere effetti molto negativi e vanificare tutti i sacrifici finora affrontati.
La stretta sui controlli in atto in questi giorni da parte delle forze dell’ordine, serve a garantire tutti che non ci sia gente in giro senza un valido motivo, il solo sistema per azzerare, o quantomeno ridurre al minimo, i rischi di contagio in questa fase cruciale.
Un ringraziamento va al personale addetto alla sicurezza e alla vigilanza che in questi giorni, alla pari di altre categorie, si sta superando per fronteggiare l’emergenza.
Il sistema paese funziona se ogni anello della catena funziona, dal comportamento coscienzioso di ogni singolo cittadino, fino all’immane sacrificio del personale sanitario, passando per tutto quello che c’è di mezzo, nessuno escluso.
Si intravedono segnali positivi, ma basta un anello debole a far saltare l’intera catena, non dimentichiamolo mai, ognuno faccia la sua parte».