Ieri le librerie e i negozi di abbigliamento per bambini hanno rialzato le saracinesche dopo più di un mese di stop. Il 14 aprile, infatti, è la data stabilita dal premier Giuseppe Conte, della cosiddetta “ripartenza graduale”, con misure meno stringenti anche per alcune attività non essenziali. Oltre alle cartolerie, librerie e negozi per bambini e neonati si sono rimesse in moto diverse attività produttive (come la selvicoltura, la manutenzione delle aree forestali, le opere idrauliche) e hanno incominciato a lavorare quelle aziende che commerciano in carta e cartone, computer, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, elettrodomestici, elettronica di consumo audio e video, ferramenta, vernici, vetro piano materiale elettrico e termoidraulico e quelle che commerciano al dettaglio combustibile per uso domestico e per riscaldamento, saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura.
Una sorta di periodo di transizione che dovrà essere accompagnato dal rispetto di una serie di regole e di misure igieniche. Il distanziamento, l’uso di guanti e mascherine, l’accesso scaglionato dei clienti, da regolare in base all’ampiezza dei locali, la disponibilità dei sistemi per la disinfezione delle mani sono le principali norme imposte a chi intende riprendere l’attività assieme alla raccomandazione di lavarsi spesso le mani, evitare i contatti ravvicinati con chi soffre di infezioni, mantenere la distanza di un metro da un’altra persona, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
A Campobasso ieri la riapertura non è stata omogenea: le librerie e i negozi per bambini del centro sono tornati al lavoro. Così non è stato invece per le attività presenti all’interno dei centri commerciali Monforte e Pianeta. Una decisione scaturita, probabilmente, da una serie di fattori. Complice il weekend di Pasqua appena trascorso molti commercianti non sono riusciti a reperire i dispositivi di sicurezza ed adeguarsi a tutte le norme, posticipando di qualche giorni la riapertura. Altri invece, non hanno ritenuto ‘vantaggioso’ aprire in questa fase di incertezza, con i dipendenti già in cassa integrazione e con il rischio di non fatturare granché.
Bilancio, invece, tutto sommato positivo per il primo giorno di riapertura della libreria Mondadori ‘La scolastica’ di via Pietrunto, come confermato da Albo Battista che gestisce la storica attività commerciale di Campobasso insieme alla nipote: «Sono venuti diversi clienti – ci racconta telefonicamente – ovviamente rispettando l’ordine di ingresso, una persona alla volta. Abbiamo ricevuto anche molte prenotazioni e nei prossimi giorni i clienti potranno ritirare libri e materiale da cartoleria». La libreria sarà aperta ad orario ridotto, dal lunedì pomeriggio al sabato, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19, per evitare assembramenti e rischi per i titolari e per le persone. Non è stato semplice però, reperire i dispositivi di sicurezza: «Abbiamo fatto il possibile per acquistare tutto il necessario – spiega il signor Aldo – e non è staro semplice trovare guanti, gel igienizzanti e mascherine. Per giunta – confessa con amarezza – le poche mascherine che siamo riusciti a trovare le abbiamo pagate un occhio della testa. Sei euro l’una. È una vergogna».