Per fortuna, e anche per le misure di sicurezza adottate dall’inizio dell’emergenza coronavirus, i tamponi eseguiti su ospiti e personale della casa di riposo ‘Don Carlo Pistilli’ di Campobasso hanno dato tutti esito negativo. Quello sperato, quindi.
Abbiamo fatto il punto della situazione insieme al presidente del Cda, il dottor Mino Dentizzi.
Dottore, lei sostiene da settimane la necessità di un monitoraggio puntuale e dedicato delle strutture per anziani e soggetti fragili. Alla Pistilli, lo screening è stato superato con successo?
«Sì. Finalmente, per la prima volta dall’inizio della emergenza Covid l’Asrem si è fatta viva all’interno della casa di riposo Pistilli per effettuare i tamponi diagnostici ad operatori ed ospiti. I tamponi sono risultati tutti negativi».
Vuol dire che avete lavorato bene.
«La fortuna è stata benigna grazie anche a tutte le precauzioni messe in atto da più di un mese. Un grazie lo rivolgo a tutti gli operatori, agli ospiti, ai familiari che hanno rispettato le indicazioni che sono state date. Tutto sta andando bene, ma la guardia non si deve abbassare: bisogna ancora andare avanti così».
Cosa vuol dire la fase 2 per le case di riposo?
«Ecco, ora bisogna andare oltre e iniziare da subito a ragionare sulla fase 2».
A partire da cosa?
« Come effettuare i nuovi accessi in struttura? Come riformulare gli standard strutturali, organizzativi e di personale? Come sostenere le strutture per le perdite economiche subite a causa del Covid? Direi che bisogna partire da queste domande. E dalla risposta a queste domande».
ppm