Dopo gli ultimi episodi di violenza registrati all’interno del carcere di Campobasso, arriva la denuncia del segretario generale dell’Osapp Pasquale Montesano: «La struttura è sull’orlo del precipizio – dice – e questi non sono effetti del Covid 19.
Venerdì notte il lancio di sangue in faccia a due colleghi della penitenziaria nella Casa circondariale di Campobasso: un detenuto, dopo aver posto in essere pretestualmente, sofferente al regime penitenziario, un gesto autolesionistico, ha lanciato in faccia sangue a due poliziotti penitenziari che tentavano di riportarlo alla ragionevolezza. I due colleghi sono stati sottoposti ad accertamenti sanitari allo scopo di prevenire eventuali diffusione di contagio .
Mentre nella mattinata di sabato, presso il reparto infermeria, un detenuto italiano (di origine romana), per motivi non bene accertati, che sembrerebbero riconducibili ad una flagranza di occultamento rudimentale di sostanze metadoniche, ha aggredito con inaudita violenza il poliziotto penitenziario in servizio.
Nella circostanza solo le urla dell’infermiera di servizio hanno evitato un drammatico epilogo e hanno consentito l’intervento dei colleghi che hanno scongiurato eventi ben più gravi. Il collega è stato portato con codice rosso all’ospedale Cardarelli ed è stato giudicato guaribile in 20 giorni. Ma dopo il danno la beffa: all’atto delle dimissioni ha dovuto far ricorso a mezzi di fortuna per farsi accompagnare alla propria abitazione distante decine di chilometri dalla sede di servizio.
Una situazione oramai drammatica e apparentemente senza via di uscita – prosegue Montesano – è ciò che contraddistingue le condizioni, l’organizzazione e la vivibilità lavorativa del Personale di Polizia Penitenziaria negli istituti penitenziari dell’intero territorio molisano, in particolare Campobasso, che necessita di un rinnovamento immediato dei vertici della struttura, tra i principali responsabili delle gravissime condizioni della Polizia Penitenziaria. Servono risolutive e non più differibili azioni del Governo e dell’amministrazione Centrale e regionale per un territorio esposto anche alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Appare quindi evidente – conclude Montesano -che i fatti di Campobasso non sono da attribuire agli effetti del Covid 19 ma solo all’inaudita violenza di elementi detenuti sofferenti al regime Penitenziario, per cui solo la notevole professionalità del personale di Polizia Penitenziaria, unitamente ad un indiscusso sprezzo del pericolo, hanno evitato ed evitano quelle conseguenze infauste. Eventi critici che l’inefficienza, l’incapacità organizzativa e la sostanziale indifferenza degli organi centrali e periferici dell’amministrazione penitenziaria, non potranno evitare, a Campobasso come altrove , qualora non vengono posti in essere i correttivi in termini di organici e di diretta competenza gestionale».