Continua il trend positivo sul fronte Covid. Ieri su 280 tamponi processati è stato registrato un unico positivo in tutta la regione: si tratta di un cittadino di Campobasso, appartenente per fortuna ad un cluster già noto e dunque già posto in isolamento.
Intanto dopo che qualche settimana i primari di chirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia, oculistica, senologia e chirurgia vascolare dell’ospedale Cardarelli di Campobasso hanno indirizzato una lettera all’Asrem per evidenziare come, di fatto, attualmente ci si trovi di fronte alla paralisi delle attività chirurgiche di sala operatoria all’ospedale di Campobasso (hub per le discipline tempo dipendenti e di alta specialità nonché hub per il Covid-19), anche il sindaco Roberto Gravina ha scritto al dg dell’azienda sanitaria regionale Oreste Florenzano.
«Al solo scopo di comprendere meglio in che direzione l’Asrem sta progettando d’intervenire in merito alle osservazioni circostanziate espresse dai medici – ha precisato il sindaco – chiarendo di non voler in alcun modo esprimere valutazioni tecnico-organizzative che tra l’altro non mi competono. Come primo cittadino della città sede del presidio ospedaliero più importante della regione quale hub e scelto quale centro per la gestione dell’emergenza Covid-19, – ha dichiarato Gravina – è chiaro che l’interesse per le vicende che riguardano l’ospedale Cardarelli sia costante, poiché il suo efficace funzionamento risulta fondamentale anche e soprattutto per garantire le prestazioni extra-Covid.
Dalle informazioni assunte sia per le vie brevi che a mezzo stampa, ma anche e soprattutto dalle richieste che diversi semplici cittadini mi hanno fatto pervenire, risulta che l’attuale gestione dell’ospedale Cardarelli sta provocando ritardi notevoli rispetto a tutti gli interventi assistenziali che non rientrino nell’emergenza Covid, tanto da far emergere alcune criticità circa l’utilizzo della terapia intensiva per i pazienti sottoposti ad interventi chirurgici in elezione, così come per quelli cosiddetti acuti. A ciò si aggiunga che le liste di attesa, complice la situazione emergenziale in atto, hanno avuto un’ulteriore espansione, con presumibile nocumento per la gestione delle stesse.
Pur consapevole, delle difficoltà strutturali e gestionali che un’emergenza inedita ha provocato e continua a provocare, – ha precisato il sindaco – ritengo che oggi sia opportuno assumere alcune decisioni utili al ripristino della piena funzionalità del presidio ospedaliero cittadino, che se deve restare unico centro Covid regionale, deve poter riprendere, in totale sicurezza, tutte le attività precedenti all’emergenza epidemiologica assumendo ogni accorgimento utile al fine di garantire entrambe le funzioni in totale sicurezza.
Le mie sono, ovviamente, da intendersi come valutazioni politico-sanitarie, – ha specificato Gravina – che al contrario di quelle tecniche ed organizzative, competono alla prima carica cittadina, in quanto, appunto, autorità sanitaria. Da parte dell’Amministrazione comunale che rappresento, sin dai primi momenti dell’emergenza epidemiologica in corso, ci si è attivati per offrire la migliore collaborazione possibile, per cui siamo certi di poter ricevere notizie più precise sulle decisioni che verranno assunte in tal senso dall’Asrem, anche di concerto con i vertici regionali».