Quando tre settimane fa, dopo aver contratto il Covid, era stato dimesso dall’ospedale Cardarelli tutti – nessuno escluso – hanno tirato un sospiro di sollievo. Perché Tonino Bussone non è stato solo il ‘padre’ dell’atletica leggera cittadina e della Polisportiva Molise, non è stato solo il preparatore di migliaia di giovani campobassani e molisani, Tonino è stato l’amico di tutti. Ieri mattina un pezzo della storia di Campobasso se n’è andato per sempre. Lunedì scorso era tornato nuovamente all’ospedale, i medici lo hanno sottoposto ancora una volta al tampone: entrambi i test hanno dato esito negativo. Ma probabilmente quel virus che aveva inizialmente sconfitto ha compromesso irrimediabilmente il suo quadro clinico e non gli ha lasciato scampo. Aveva 80 anni, Tonino. La maggior parte trascorsi al Campo Scuola di contrada Fontanavecchia. Gli ultimi, invece, nelle strade del centro murattiano: in piazza Prefettura tutte le mattine, in via Pietrunto (in coda alle poste dove sbrigava le commissioni per le compagnie assicurative), lungo corso Vittorio Emanuele e, ovviamente, in via Isernia al ristorante “Da Mario”. Lo si incontrava tutti i giorni: salutava da lontano, alzava la mano e ‘mandava un bacio’. Con una dolcezza che non risparmiava a nessuno.
Ieri mattina migliaia di commenti sui social, in ogni bacheca Facebook un ricordo, una foto, un aneddoto legato a Tonino Bussone. Se n’è andato l’amico di tutti.
foto copertina: Maurizio Silla
Non ci si può credere. Uno dei pochi simboli della bella campobassanità ormai in estinzione. Una persona disinteressata, altruista, appassionata, coinvolgente, spiritosa. Insomma: speciale.
Non sapremo mai come è andata veramente, né se le cure che ha ricevuto siano state appropriate.
Arrivederci, Tonino, ci mancherai immensamente. Spero che, a differenza di tanti altri in questi tristi giorni, tu possa avere una degna cerimonia di commiato. Guardaci da lassù e dacci uno scappellotto se ci comportiamo male.