È una delle categorie che, soprattutto nel periodo dell’emergenza, sta dando il massimo per garantire sicurezza e assistenza alle proprie pazienti: le ostetriche, punto di riferimento per ogni mamma che si appresta a compiere il ‘miracolo della vita’, sono al contempo dottoresse, esperte professioniste ma anche figure amorevoli a cui affidarsi durante il periodo più bello della propria esistenza.
Ieri in tutto il mondo si è svolta la Giornata internazionale delle Ostetriche.
Anche in Molise le professioniste del settore hanno celebrato questa giornata attraverso la realizzazione di un video, visibile sul canale Youtube, dal quale si evince la forza, l’impegno e la passione che ogni ostetrica molisana ripone nel proprio lavoro.
«Quest’anno la giornata delle Ostetriche è un’esperienza che mai avremmo pensato di realizzare, legati tutti nel pensiero ma non nel tocco – le parole della presidente dell’Ordine delle Ostetriche di Campobasso e Isernia, Fabiana Iasevoli -. Non ci saranno mani che possono stringersi nel saluto, o baci e abbracci da scambiarci e, anche nel lavoro, ognuno di noi ha dovuto capire come essere d’aiuto a distanza.
Chi in prima linea negli ospedali Covid, chi negli ospedali non Covid, chi negli ambulatori territoriali, chi nelle case private: ognuno di noi è stato presente nelle famiglie e nella vita delle persone di cui ci siamo presi cura. Qualcuno purtroppo si è ammalato, qualcun altro non c’è più a causa degli ausili mancanti, lasciati allo sbaraglio a lavorare solo con il buon senso. Piccole persone silenziose che svolgono un lavoro non visto, sottaciuto eppure pericoloso ma fondamentale allo stesso modo come tutti gli altri.
Non abbiamo ricevuto nessun ringraziamento pubblico, nessuna sottolineatura per un preziosissimo e delicatissimo supporto. Lo so che il mio ‘grazie’ è una voce fuori dal coro, difficile da ascoltare nel grande ‘rumore’ nel mondo. Ma mi sento di dirlo lo stesso ad ognuno di voi, alle colleghe del Molise e dell’Italia intera, immaginandoci di prenderci per mano, dal più estremo Nord al più estremo Sud, in un lungo cordone tricolore, sperando di poterlo fare davvero e il più presto possibile, rimanendo solidi e fermi. L’ordine delle ostetriche dell’Italia intera e del Molise – conclude – vi circonda in un abbraccio virtuale grande e affettuoso».
Il video prosegue con alcune delle esperienze affrontate nel periodo dell’emergenza narrate da una delle ostetriche libero professioniste: «All’inizio della pandemia le mascherine erano insufficienti per cui le ostetriche del reparto erano costrette a lavarle e riutilizzarle nei turni di 12 ore. Ostetriche e infermiere hanno deciso così di dare spazio al proprio estro creativo realizzando i dispositivi con l’aiuto di macchine da cucire.
Il 30 marzo, poi, a colorare le giornate in reparto, sono arrivati Carlo, Maria Luisa, Azzurra, Viola e Antonia».
La dottoressa ricorda inoltre che, nel periodo dell’emergenza, a causa delle restrizioni, le neomamme hanno dovuto affrontare il delicato momento del parto senza la presenza dei propri compagni.
«Le ostetriche dell’ospedale Cardarelli in questi casi si sono organizzate, salvo complicazioni, con le videochiamate». E aggiunge: «Le mamme in tempo di Covid vivono la gravidanza con maggiore ansia, preoccupazione ma soprattutto solitudine. Il compito delle ostetriche libero professioniste – spiega – è quello di guidarle, supportarle ed informarle durante la gravidanza e dopo il parto».
Alcune di loro, infatti, negli ultimi due mesi hanno realizzato corsi online per stare accanto alle mamme nel periodo del pre e post parto o, quando necessario, recandosi direttamente nelle loro abitazioni con tutte le precauzioni del caso.
A seguire, infine, l’esperienza di un’ostetrica di Campobasso e volontaria del 118, che ha contratto il virus a fine marzo scorso. «La pandemia – spiega – è stata una dura prova per tutti che spesso ci ha fatto vacillare. Io, purtroppo, sono stata infettata. Lo scorso 20 marzo, infatti, sono risultata positiva al Covid. Inizialmente è stata una notizia sconvolgente. Mi sembrava di essere in un film e vivere la vita di qualcun altro. Ma poi – aggiunge – mi sono dovuta dare forza anche perché non ero sola a combattere il virus. Dentro il mio corpo stava crescendo una nuova vita».
La dottoressa, infatti, ha scoperto di essere in dolce attesa il giorno prima del tampone, ma fortunatamente, come lei stessa spiega «la mia è una storia a lieto fine, sia perché clinicamente guarita, sia perché non ho avuto alcuna sintomatologia e nessuna complicanza. Di questo brutto periodo – aggiunge – per fortuna mi resteranno ricordi positivi, perché io e mio marito abbiamo potuto goderci la mia gravidanza tutti i giorni, 24 ore su 24, cosa che non sarebbe mai potuta accadere normalmente.
È vero, ci sono state mille paure e preoccupazioni, soprattutto per il piccino che cresce dentro di me, ma insieme abbiamo superato tutto e spero che tutte le donne in dolce attesa possano godersi questo fantastico momento sia grazie alla vicinanza dei loro partner, sia grazie alla vicinanza di noi ostetriche, sempre pronte ad accompagnarle e prenderci cura di loro.
Mai come oggi – conclude – mi sento vicinissima alle mie colleghe che, nonostante le difficoltà, continuano incessantemente la loro missione sia in reparto, sia a distanza. Voglio ringraziare tutte le ostetriche d’Italia per essere conforto e àncora delle donne».
sl