I primi avvistamenti erano già stati segnalati dai cittadini nei mesi di gennaio e febbraio, ancor prima che l’emergenza Covid prendesse piede a Campobasso, nella zona di Sant’Antonio dei Lazzari.
Subito dopo il lockdown, gruppi di cinghiali si erano spinti finanche nel centro cittadino, lungo la discesa dell’ex Romagnoli e, non ultimo, lungo via Leopardi e in altre zone del quartiere Vazzieri.
Ora, però, secondo i consiglieri dem, è necessario mettere in campo scelte oculate che pongano fine a questo insolito fenomeno che, tra le altre cose, rischia di rappresentare una seria minaccia per l’incolumità dei cittadini.
“Il problema affonda le radici nel tempo, in anni di errori commessi, in decenni di opportunità perse – spiegano in una nota gli esponenti del Pd a Palazzo San Giorgio, Giose Trivisonno, Alessandra Salvatore, Antonio Battista e Bibiana Chierchia che aggiungono – abbiamo soppiantato la specie nostrana di cinghiale con una molto prolifica, proveniente dell’Europa dell’est. Le zone di ripopolamento, troppo estese e poco controllate, hanno contribuito all’aumento esponenziale della popolazione. Infine, con il Covid19 e il lockdown, i cinghiali hanno invaso i centri urbani, fra cui Campobasso, approfittando dell’assenza umana. Abbiamo chiesto ed ottenuto – spiegano ancora i dem – di discutere del problema in commissione consiliare. Le soluzioni all’emergenza vanno trovate adesso: non possiamo aspettare che la cronaca ci racconti di incidenti o aggressioni ai cittadini. Abbiamo chiesto al sindaco e all’assessore di intervenire presso la Regione Molise, per sollecitare interventi immediati (si possono, ad esempio, finanziare le “colture a perdere” e la costruzione dei muretti protettivi a secco).
Occorrono, però, scelte di campo che risolvano a monte il problema. La prevenzione e la riduzione permanente del fenomeno su tutto il territorio regionale – aggiungono – deve essere un impegno preciso della Regione Molise.
Il Comune di Campobasso può fare la propria parte, ad esempio provvedendo alla segnaletica stradale e all’informazione ai cittadini.
Crediamo sia nostro dovere di consiglieri del comune capoluogo – concludono – porre questioni che abbraccino un territorio più ampio di quello cittadino. Quella dei cinghiali è una delle tante”.