Un immobile di tre piani, come se ne vedono tanti nei nostri comuni. Peccato che in quella palazzina un uomo di Guardialfiera aveva creato un laboratorio per coltivare ed essiccare marijuana. Una serra ‘indoor’ a tutti gli effetti – munita di un sistema di umidificazione ed irrigazione, lampade per l’essiccazione e presse per la spremitura dell’olio di marijuana – scoperta dagli agenti del commissariato di Termoli che, nel pomeriggio di lunedì hanno arrestato il 38enne. Ieri mattina la convalida (il gip della Procura di Larino ha disposto l’obbligo di dimora, ndr) e la conferenza stampa nella Scuola allievi agenti di via Tiberio dove il questore Giancarlo Conticchio e il dirigente del commissariato di Termoli Maria Concetta Piccitto hanno fatto il punto sull’operazione denominata, appunto, ‘Drug Indoor’.
L’elemento che spicca è sicuramente il canale di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, radicalmente cambiato negli ultimi anni. La droga ormai si acquista online, nel cosiddetto dark web, insieme a tutte le attrezzature per la coltivazione e la produzione, in forma totalmente anonima.
Su questo aspetto ha voluto soffermarsi il numero uno di via Tiberio: «Ormai su internet è possibile comprare di tutto – ha evidenziato il questore Conticchio – ed informarsi anche su come produrre le sostanze stupefacenti. Nell’abitazione dell’uomo abbiamo trovato anche una sorta di ‘guida’ alla produzione con gli orari e le istruzioni per la coltivazione e la cura delle piante. Per questo è fondamentale che i genitori tornino a vigilare sul corretto utilizzo della rete. Controllate i vostri figli – l’appello – controllate su quali siti navigano. Siamo arrivati a questo risultato perché durante il lockdown abbiamo monitorato l’evoluzione delle forme di spaccio e siamo stati attenti. La droga ormai viene consegnata a casa, in forma anonima, ed è anche più difficile per le forze di Polizia risalire ai pusher».
L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato di Termoli con il supporto di unità cinofile della Polizia di Stato e del Reparto Volo di Pescara.
All’interno dello stabile (due piani sono stati ‘riservati’ al laboratorio) in cui il 38enne vive con il padre, totalmente ignaro dell’attività di spaccio, sono state trovate varie serre utilizzate per la coltura di piante di marijuana, dotate di lampade ultraviolette e sistemi di ventilazione. Era stato realizzato anche un programma settimanale su cui venivano riportati gli orari e gli interventi di concimazione ed annaffiatura necessari per ogni singola serra. È stato rinvenuto, inoltre, anche un numero consistente di fotografie a colori riproducenti piante di marijuana di varie tipologie e dimensioni ubicate all’interno delle serre, sicuramente relative a precedenti produzioni e destinate con molta probabilità ad uso propagandistico. Nel corso della perquisizione gli agenti hanno trovato 14 vasi con piante di marijuana, numerosi contenitori con foglie ed infiorescenze essiccate, pasta di marijuana nonché varie attrezzature per essiccazione, confezionamento e pesatura. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati, oltre all’attrezzatura per la produzione e il confezionamento dello stupefacente e alle 14 piante in vaso, anche un quantitativo di 300 grammi di marijuana di varia tipologia, 6 armi da taglio (4 coltelli, 1 pugnale e 1 machete) e varie cartucce illegalmente detenute.
Gli agenti stanno inoltre indagando per capire se il 38enne abbia agito da solo o se sia stato aiutato da dei complici. La droga era destinata per lo più al mercato locale e lo spaccio avveniva sia nella palazzina che per strada.
Questa maledetta piaga sta affliggendo la nostra piccola regione da anni, e negli ultimi tempi ha stretto le sue maglie perché sapientemente manovrata e diretta da camorra e sacra corona unita: il fior fiore della feccia, il primo motivo di impoverimento e di arretratezza di un territorio. Con il plauso o il silenzio di molti molisani, spesso insospettabili. Le cose si fanno sempre in due, ricordiamocelo.