Un’occasione sia per celebrare il 246esimo anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanzia, sia l’arrivo del nuovo comandante Salvatore Refolo, insediatosi lunedì. Ieri mattina, con una cerimonia a carattere interno nella sede del Comando Regionale Molise, le Fiamme gialle hanno tracciato un bilancio dell’attività svolta nel 2019 e nei primi mesi del 2020. Attività resa ancora più impegnativa dall’emergenza Covid.
Prima, però, la resa degli onori ai Caduti della Guardia di Finanza e la deposizione di una corona di alloro presso la lapide dedicata alla memoria del Finanziere molisano Antonio Zara, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto nell’adempimento del dovere il 17 dicembre 1973 presso l’aeroporto di Fiumicino. Presenti i familiari del Finanziere Antonio Zara e della “Vittima del Dovere” vice brigadiere Antonello Amore.
La commemorazione, alla presenza del comandante regionale Molise, generale di brigata Salvatore Refolo, si è svolta con una rappresentanza composta da militari in servizio ed in congedo nonché dai membri dell’Organo di rappresentanza militare.
Dopo la lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e dell’ordine del giorno del comandante generale della Guardia di Finanza Zafarana, il neo comandante regionale Refolo ha voluto ringraziare le Fiamme Gialle molisane per l’impegno quotidianamente profuso a tutela degli interessi economico-finanziari dello Stato e della legalità in generale, esortandole, nel contempo, a proseguire con tenacia nell’azione di vigilanza nei diversi settori della mission istituzionale.
«Oggi per noi è una giornata particolare – ha detto – che lega alle vecchie tradizioni le sfide per il futuro. In queste sfide ci sono sicuramente tutti gli aspetti che riguardano i piani operativi, dalla tutela delle entrate alle uscite. Vogliamo che la spesa pubblica sia una spesa buona, che faccia crescita economica. Il nostro progresso economico è legato all’esaltazione delle qualità imprenditoriali oneste e su questo ci battiamo. Un’attività forte è stata fatta in materia di accertamenti patrimoniali, sia in relazione ai sequestri derivanti dai reati tributari sia in relazione agli accertamenti sulla normativa antimafia. Abbiamo proposto all’autorità giudiziaria sequestri per milioni di euro».
Sul rischio delle infiltrazioni dai territori limitrofi l’azione delle Fiamme Gialle sarà serrata: «Io vengo dalla Puglia dove è altissima la prevenzione e la repressione dei traffici illeciti, soprattutto attraverso l’impiego della componente aereonavale. Esiste già e si incrementerà la possibilità di una sinergia tra le varie componenti aereonavali, perché il confine in mare esiste raramente. Dunque potenzieremo gli sforzi congiunti per prevenire e reprimere i traffici illeciti, soprattutto con il sequestro di stupefacenti e la disarticolazione delle consorterie criminali che spesso e volentieri arrivano dalle regioni limitrofe».
Ma la battaglia delle Fiamme gialle in questo delicato momento storico segnato dell’emergenza Covid è indirizzata al controllo delle uscite dei fondi statali, come evidenziato dal comandante provinciale Maurizio Pasquale Favia: «Quest’anno la nostra attività viene prevalentemente orientata ad evitare che tutte quelle azioni di sostegno indirizzate alle famiglie e agli imprenditori vengano intercettate dalla criminalità organizzata, facendo quindi venire meno il sostegno tipico all’economia sana. C’è poi un settore trasversale, ovvero il contrasto all’accumulo del patrimonio illecito. Nelle ultime settimane – il riferimento alla maxi operazione Piazza Pulita – abbiamo dimostrato che alcune imprese molisane erano state oggetto di interesse da parte di clan che reimpiegavano i profitti illeciti nell’attività commerciale».
Economia sommersa ed evasori totali, in un anno sottratti al fisco 22 milioni
Questi, nel dettaglio, i risultati raggiunti dalla Guardia di Finanza nel 2019.
Le Fiamme gialle hanno eseguito 1.366 interventi ispettivi e 642 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.
Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di 440 interventi ispettivi e di 47 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare reati fiscali, principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione e di denunciare 78 soggetti all’Autorità Giudiziaria.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di quasi 1 milione di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a 16 milioni di euro.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 20 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche mediante indebite compensazioni.
Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 63 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 22,5 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 54 datori di lavoro per aver impiegato 84 lavoratori in “nero” o irregolari.
Complessivamente, sono stati sequestrati 94.000 chilogrammi di prodotti energetici, con la denuncia alla competente Magistratura di 7 responsabili.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 58 controlli riscontrando 7 violazioni. Inoltre, sono state concluse 2 indagini di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia a piede libero di 2 soggetti.
La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
240 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 50 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 55 deleghe svolte con la Corte dei conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a 550.000 euro, mentre si attestano su circa 385.000 quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 50.
Le attività in materia di spesa pubblica hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 10,6 milioni di euro, a carico di 121 soggetti, nonché avanzate proposte di sequestro per 3 milioni di euro.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 12 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore.
Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 18 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2019, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza
Nel corso del 2019, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 118 soggetti, ed ammonta a quasi 5 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti per il sequestro all’Autorità Giudiziaria, anche nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..
Sono stati inoltre eseguiti 561 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 59 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 34 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 2 sono stati tratti in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 3,6 milioni di euro.
Nell’ambito del contrasto ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti nel corso del 2019 si è proceduto al sequestro, complessivamente, di oltre 14,3 chilogrammi di sostanze stupefacenti di cui oltre 13 kg di hashish e marijuana, 806 grammi di cocaina e 406 grammi di altre droghe, nonché di un automezzo utilizzato per i traffici illeciti della specie, arrestando 12 narcotrafficanti e deferendo a piede libero all’Autorità Giudiziaria altri 78 responsabili. Da ultimo, a cura del dipendente Reparto Operativo Aeronavale di Termoli, è stata mantenuta alta l’attenzione in materia di flusso illegali di migranti atteso che, nell’ultimo periodo, si è registrato un incremento del fenomeno proveniente Mediterraneo orientale e diretto anche verso le coste del basso Adriatico, con caratteri peculiari e dissimili rispetto al modus operandi riscontrato nello stretto di Sicilia.