Durante i mesi del lockdown, ma anche dopo la riapertura, è stato uno dei maggiori problemi cui hanno dovuto far fronte Comune e Sea: l’abbandono indiscriminato di mascherine monouso. Tant’è che Palazzo San Giorgio è dovuto correre ai ripari predisponendo in città dei cassonetti dedicati. Per altro, anche lo smaltimento dei dispositivi di protezione individuale comporta costi ulteriori, trattandosi di rifiuti indifferenziati e non riciclabili.
Per coniugare la tutela della salute pubblica – le mascherine sono infatti ancora obbligatorie nei luoghi chiusi o dove non è possibile mantenere il distanziamento – al rispetto per l’ambiente il Comune di Campobasso e l’associazione Scontagiamoci hanno lanciato un progetto destinato ai cittadini.
A disposizione ci sono 10mila mascherine, realizzate grazie ai fondi raccolti durante l’emergenza sanitaria dall’associazione, lavabili e riutilizzabili fino a 30 volte. L’iniziativa “La mascherina che non si rifiuta” è stata presentata ieri mattina in piazza Vittorio Emanuele, di fronte al Municipio, dall’assessore all’Ambiente Simone Cretella, dai rappresentanti dell’associazione Scontagiamoci e dell’associazione nazionale Polizia di Stato.
«Si tratta di mascherine sartoriali lavabili e riutilizzabili, provenienti da filiera produttiva made in Italy – ha specificato l’esponente della Giunta pentastellata -, l’iniziativa è valida solo per i residenti a Campobasso che la potranno richiedere online, andando sulla pagina web scontagiamoci.it/mascherire.it, oppure sul sito del Comune dove è stato inserito il relativo banner, compilando un modulo con i propri dati. Ogni cittadino di Campobasso può richiederne una mediante l’inserimento del codice fiscale e di ulteriori eventuali dati necessari per le operazioni di incrocio. Una volta effettuata la prenotazione le mascherine saranno, dopo qualche giorno, consegnate al cittadino a casa. Questo tipo di mascherine, giova ricordarlo, hanno un basso impatto ambientale, resistono fino a 30 lavaggi e garantiscono comfort e traspirabilità.
Come Amministrazione, ovviamente, – ha aggiunto Cretella – accogliamo con grande favore questa iniziativa che permette a tutti noi di affrontare la cosiddetta Fase 2 ponendo la giusta attenzione su quella che deve continuare ad essere anche per il futuro la vera parola d’ordine, ovvero la prevenzione».
Prezioso il contributo dell’associazione Scotagiamoci, protagonista da marzo scorso di una straordinaria campagna per raccogliere fondi destinati ad ospedali e cittadini.
«L’obiettivo dell’iniziativa – hanno affermato i rappresentanti dell’associazione – è quello di sostenere i Comuni, che rappresentano il primo vero ente di vicinanza al cittadino, nonché punto di snodo di tutte le iniziative. Scontagiamoci è la campagna di raccolta fondi istituita il 16 marzo 2020, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato, per aiutare il Nostro Molise a sconfiggere definitivamente il coronavirus. Abbiamo raccolto oltre 200 mila euro grazie alla collaborazione di aziende, organizzazioni locali e cittadini. Abbiamo acquistato, direttamente o indirettamente, ben 22 dispositivi salvavita per la ventilazione polmonare e centinaia di dispositivi per la protezione individuale e li abbiamo donati agli ospedali della Asrem. Abbiamo consegnato le donazioni personalmente al Pronto soccorso di Campobasso, Termoli e Isernia».
A margine della conferenza una puntualizzazione da parte dei rappresentanti, a seguito di alcune spiacevoli polemiche registrate sui social: «Tutti i soldi raccolti sino ad ora – hanno detto – sono stati utilizzati esclusivamente per l’acquisto dei dispositivi. Il resto – dalla realizzazione delle magliette al carburante che ci è servito per consegnare i dispositivi – è stato pagato di tasca nostra. Anche la pagina web per prenotare le mascherine, è stata realizzata a titolo gratuito da Giuseppe Socci. Ad ogni modo, a breve pubblicheremo sul sito la rendicontazione di tutte le spese sostenute, così da stoppare ogni critica».

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