Dopo la rabbia e l’indignazione finalmente il lieto fine: ieri mattina la Polizia di Campobasso ha restituito all’Associazione Italiana Persone con sindrome di Down il pc con gli strumenti annessi e il visore per la realtà virtuale utilizzati dai ragazzi per simulare azioni e attività quotidiane, al fine di garantirne una corretta e migliore inclusione nella società, trafugato dal centro diurno “Casanostra” di via Monte Grappa lo scorso 4 giungo.
Un traguardo, quello raggiunto in tempi record dalla Squadra Mobile di Campobasso, che andava celebrato con la consegna ‘a mano’ della refurtiva recuperata a seguito delle indagini. E, perché no, un’occasione per vedere di persona la gioia negli occhi dei ragazzi.
«Alla fine hanno vinto i buoni – ha commentato la presidente dell’associazione, Giovanna Grignoli -. Siamo tornati in possesso della nostra attrezzatura che è fondamentale per l’utilizzo che ne facciamo, ossia aiutare i ragazzi ad acquisire maggiore autonomia, concetto fondamentale per l’integrazione all’interno della comunità.
Un grazie alla Polizia per il suo intervento e per averci fatto recuperare ciò che per noi è importante».
Le indagini, scaturite subito dopo la denuncia da parte dei responsabili dell’associazione, fin dal primo momento si sono orientate nel mondo della tossicodipendenza e, proprio nel corso di alcune perquisizioni eseguite nell’ambito di attività investigativa per il contrasto al fenomeno dello spaccio, è stato rinvenuto prima il pc, che nel frattempo era stato formattato e, seguendo la “catena” dei contatti, successivamente è stato recuperato anche il visore.
Gli agenti hanno immediatamente identificato i responsabili, due 28enni ed un 22enne, tutti originari di Campobasso e con precedenti penali in materia di stupefacenti e di furto, denunciati in stato di libertà per il reato di ricettazione.
Presente ieri mattina una piccola delegazione della squadra Mobile e il capo di gabinetto della questura di via Tiberio, Mariapia Sabelli:
«Stiamo aspettando di procedere nei confronti degli autori materiali del furto però oggi siamo qui ed è questo ciò che conta davvero. In poche settimane gli uomini della Squadra Mobile sono riusciti a recuperare il computer e quegli accessori che anche noi abbiamo imparato a conoscere e a capirne la valenza e l’importanza per una realtà così bella come questa.
Grazie da parte della Polizia all’Aipd per quello che fa per la nostra società e un plauso ai nostri colleghi per essersi prodigati per raggiungere questo risultato. È un piacere – ha concluso Sabelli – essere stati la risposta immediata e tempestiva per un furto simile che ha suscitato giustamente tanto scalpore all’interno della comunità.
Non per altro il nostro motto è “esserci sempre”. Ci siamo stati anche stavolta – ha concluso – e siamo contenti di essere qui oggi a condividere questa “vittoria” con l’associazione».
L’Aipd, fin dall’inizio del lockdown, ha continuato a seguire i ragazzi in maniera virtuale con progetti e attività a distanza. Ora, però, è in attesa di ricevere il via libera per la ripresa, in totale sicurezza, delle consuete attività. Da qui l’appello della presidente Grignoli: «Dopo questa brutta esperienza ora attendiamo solo la riapertura del centro. Ci siamo attrezzati, abbiamo fatto gli acquisti necessari e abbiamo sanificato gli ambienti, anche grazie all’aiuto di amici che ci hanno messo nelle condizioni di farlo. Adesso manca solo un atto formale da parte del Comune che ci consenta di riaprire. Noi siamo pronti e anche i ragazzi e le famiglie lo sono. Ci auguriamo presto che arrivi l’ok ufficiale per la ripresa delle attività in sede.
Ricominceremo sicuramente con l’entusiasmo di sempre, quello non manca mai – ha concluso – e ci impegneremo a fare meglio e a fare di più, impegnando sempre il cervello ma soprattutto il cuore».
sl

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