Da più di un anno e mezzo il cuore spirituale della città è chiuso ai fedeli. Tanto è passato da quando la cattedrale – era il 20 novembre 2018 – venne interdetta al pubblico per un cedimento del tetto. Solo per la messa in sicurezza della copertura la Soprintendenza ha destinato 160mila euro. Dopo 12 mesi di sforzi da parte della Diocesi e della Regione per reperire i fondi, ora i lavori sono finalmente partiti. Lo ha annunciato ieri il vescovo Giancarlo Bregantini, accanto al sindaco Roberto Gravina, in una conferenza stampa indetta proprio per illustrare l’iter dei lavori e i tempi stimati per la riapertura. Presenti anche don Michele Tartaglia, parroco della Cattedrale, Dora Catalano della Soprintendenza ,e i tecnici della ditta. Il progetto per la realizzazione dei lavori del primo lotto funzionale è stata affidata dalla Parrocchia Santa Maria Maggiore in Campobasso all’ingegnere Ernesto Minucci, all’architetto Antonio Gianfelice, e all’impresa appaltatrice è la Giovanni Iacobucci s.r.l.
I lavori del primo lotto funzionale consistono nella rimozione del cassettone e del vecchio tetto, la sostituzione di 10 capriate dalle attuali in legno alle nuove in acciaio, la realizzazione della nuova copertura, il consolidamento del cornicione, la realizzazione di un nuovo impianto elettrico e termico. Lavori che sono stati finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana, attraverso i fondi 8×1000 destinati all’edilizia di culto e i beni culturali della Chiesa per la somma di 527.529,18 euro.
Il secondo lotto funzionale – il progetto è ancora al vaglio della Soprintendenza di Campobasso – consiste invece nella realizzazione del nuovo cassettone e nella ritinteggiatura interna della Cattedrale ed è stato finanziato da un fondo straordinario messo a disposizione dalla Regione Molise, che ha messo sul piatto 300mila euro.
I due interventi dovrebbero concludersi entro fine anno ma, come ha detto il vescovo «ciò non consentirà ancora l’apertura della Cattedrale ai fedeli». Nel corso dei sopralluoghi sono infatti emerse altre criticità, per cui è necessario un terzo intervento per il consolidamento dell’abside, delle penitenzerie, il restauro dei portoni, la tinteggiatura della sacrestia. Attualmente si è ancora in fase di concretizzazione del reperimento dei fondi e della stesura di un progetto esecutivo.
C’è poi il capitolo riguardante il restauro degli affreschi del Trivisonno. Qui, come ha garantito Dora Catalano, «speriamo in un intervento diretto del Ministero e stiamo lavorando per ottenere un finanziamento nel 2021».
Insomma, i tempi non sono brevi ma l’inizio dei lavori dopo un anno e mezzo di stand by lascia ben sperare. «Speriamo che per il Corpus Domini del prossimo anno – l’auspicio del vescovo – potremo riconsegnare la cattedrale di fedeli».
Anche il Comune di Campobasso farà la sua parte: «Come Amministrazione comunale, – ha dichiarato il sindaco Gravina – abbiamo fatto il possibile per garantire, in modo celere, un sostengo importante e concertato con tutte le altre istituzioni coinvolte in quest’operazione tesa alla riconsegna ai cittadini campobassani di un luogo che condensa in sé un forte e strutturato contenuto non solo religioso e simbolico per la nostra città, ma anche un valore di appartenenza storico e culturale. Intanto, la città deve vivere questo momento di ripresa dei lavori in Cattedrale, come un segnale di positività e di ripartenza, assolutamente importante da evidenziare, perché è il frutto di una ragione collettiva e di un’azione comune, creatasi tra le varie istituzioni e tra istituzioni e cittadinanza.
Il Comune di Campobasso ha intenzione di farsi carico dell’illuminazione di tutta la facciata della Cattedrale ed effettueremo per l’occasione anche dei lavori di manutenzione e ripristino della pavimentazione antistante la chiesa che risulta ammalorata in diversi punti. È un gesto di profonda vicinanza che la città intera vuole consegnare alla sua chiesa madre».