Ad un anno dalle elezioni amministrative che hanno visto trionfare Roberto Gravina con un risultato bulgaro al ballottaggio, i consiglieri di centrodestra Salvatore Colagiovanni, Carla Fasolino, Mario Annuario e Domenico Esposito hanno incontrato la stampa per tracciare un bilancio della loro attività tra i banchi dell’opposizione ma soprattutto per fare il punto della situazione in città, dopo 12 mesi di governo a 5 Stelle. Un giudizio però impietoso, senza sconti. Per gli esponenti dei Popolari per l’Italia sono ancora troppi i problemi della città ancora irrisolti. «Abbiamo aspettato il primo semestre di legislatura – le parole di Colagiovanni e Fasolino – per evitare che ad ogni accusa mossa potessero rispondere che l’amministrazione fosse ancora agli inizi del governo della città.
Trascorso un anno cosa è cambiato?», si sono domandati Colagiovanni e Fasolino. «Davvero poco», la risposta dei due esponenti dei Popolari per l’Italia.
«Gli ex quattro consiglieri del Movimento 5 Stelle, oggi sindaco e assessori, durante la legislatura passata avevano criticato tutte le iniziative intraprese», hanno ricordato i due consiglieri comunali.
«Sul cartellone degli eventi estivi e su quello natalizio avevano sempre puntato il dito. L’estate 2019 è passata inosservata e l’assessore al ramo, altro non fece, che riproporre gran parte degli eventi già inseriti nei cartelloni estivi degli anni precedenti. Quest’anno, la domenica mattina, stiamo assistendo ai concerti in Villa de Capoa, sicuramente non una novità. Anche il Natale è trascorso senza grandi novità, rispetto al passato. Una sorta di copia e incolla degli anni precedenti.
Se si fa un sondaggio in giro per la città – hanno evidenziato i due amministratori comunali – c’è grande delusione tra i commercianti. Più di qualcuno di loro, forse, aveva ceduto alle promesse elettorali durante cinque anni da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle. E, oggi, le loro aspettative sono state deluse.
Eravamo stati abituati a continue lamentele sul sistema di raccolta differenziata – l’affondo di Colagiovanni e Fasolino – Ma oggi cosa è cambiato? Anche qui poco o nulla.
Ricordiamo le continue conferenze stampa e l’invio dei documenti in Procura per ogni spesa straordinaria dell’amministrazione comunale, – le parole di Colagiovanni e Fasolino – oggi, con la crisi dovuta all’emergenza sanitaria, il sindaco Gravina come spiega ai cittadini la spesa per il restyling del suo ufficio? Spese inopportune, soprattutto in un periodo in cui i cittadini fanno fatica ad arrivare a fine mese con una crisi senza precedenti, forse peggiore di quella del 2008.
Noi siamo le sentinelle dell’amministrazione comunale, ma con un metodo diverso – hanno concluso – noi vogliamo mettere a disposizione della città la nostra esperienza. Siamo, spesso, promotori di proposte per la città. Di fronte, però, non abbiamo sempre colleghi pronti a cogliere la nostra propositività. Noi vogliamo il bene della città di Campobasso, che si trova a vivere una situazione economica molto difficile. Serve l’aiuto di tutti per migliorare le condizioni dei nostri concittadini».
Non lesinano critiche neppure Mario Annuario e Domenico Esposito, capigruppo rispettivamente di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
«Abbiamo sentito più volte parlare del progetto della funicolare – ha sottolineato Annuario -con un parcheggio da 180 posti nel centro storico, ma ad oggi il borgo antico presenta un degrado strutturale e sociale e non abbiamo visto alcuna iniziativa per rilanciarlo. Questa amministrazione ha dimostrato di non essere in grado neppure di gestire l’ordinario, basti vedere le condizioni in cui versano le strade e il verde pubblico. Io credo che Campobasso meriti di più e francamente questo ‘vento del cambiamento’ ancora non l’abbiamo visto».
Sulla stessa linea Domenico Esposito che punta il dito soprattutto contro Gravina: «Ormai siamo abituati ad un sindaco che chiede solamente scusa. ‘Non ho pensato’, ‘avrei potuto’, ‘avrei dovuto’, ma poi non fa.
Questa mattina (ieri, ndr) ho depositato una richiesta di Consiglio monotematico sulla ripartenza post Covid. Quante attività dovranno ancora abbassare le saracinesche in città prima che questa amministrazione faccia qualcosa?
La ripartenza passa attraverso il sostegno delle partite Iva, delle famiglie. Nel consiglio monotematico abbiamo richiesto anche la presenza della delegazione parlamentare per dirci cosa stanno facendo a Roma per il capoluogo di regione».