Roberto Gravina è come Donald Trump: il magnate americano diventato presidente Usa, qualunque cosa accada, se la prende con Putin o Xi Jinping. «Il sindaco di Campobasso, in qualsiasi cosa di negativo possa interessare il suo operato, insinua il sospetto ci sia una trama ordita dai nemici e diciamo che in questo caso non li individua nella Russia o nella Cina ma nella Regione Molise».
L’assessore alle Infrastrutture Vincenzo Niro usa il sarcasmo per dire che nell’intervista pubblicata da Primo Piano il 20 luglio il primo cittadino del capoluogo «anziché commentare come gli era stato richiesto, l’esito del sondaggio del Sole 24 Ore, che lo vede in calo di gradimento tra i cittadini – dal 69.1 al 53.4% – denuncia immediatamente la mancanza di oggettività di chi ha condotto l’indagine e subito sposta l’attenzione sul presidente della Regione e sulle difficoltà di rapporti con noi. Cosa abbia a che vedere con il suo crollo di popolarità è francamente difficile da comprendere…».
Assessore, però Gravina ha mosso critiche specifiche alla Regione e all’operato del governo di cui lei fa parte. A partire proprio da settori, come l’edilizia scolastica e la viabilità, che cura lei.
«E infatti devo fare puntualizzazioni importanti. Avrei preferito non farle ma il sindaco è stato quanto meno approssimativo».
Sulle scuole, il Comune di Campobasso, dice il sindaco, aspetta inutilmente da due mesi.
«È evidente che o non ha letto gli atti di riferimento oppure, e mi auguro che così non sia, deve averli letti male. Con la delibera 118 del 3 aprile 2020, la nostra giunta ha recepito l’atto del Comitato per l’accordo di programma, prodotto nello stesso giorno, che approvava l’ennesima modifica della pianificazione inerente l’edilizia scolastica proposta dal Comune di Campobasso nell’ambito dell’iniziativa “Sistema scuole sicure, città, mobilità cittadina”. Insieme al governo regionale e supportato dalle strutture tecniche, ero già riuscito a rimediare al concreto rischio che l’accordo con il Comune di Campobasso saltasse per l’inattività dell’ente comunale. A dicembre 2018, si decise di procedere con una nuova proposta di modifica che il Comune formulò il 20 dicembre comunicando, il 25 gennaio, che le operazioni di gara pubblica si erano concluse con l’individuazione dei tecnici a cui affidare la progettazione esecutiva e che si doveva solo formalizzare gli incarichi. L’attuale amministrazione, nel corso della riunione del Comitato del 17 febbraio 2020, ha rappresentato la necessità di apportare ulteriori modifiche al programma degli interventi, di fatto azzerando nuovamente il procedimento in corso. A marzo ha approvato e trasmesso i progetti di fattibilità degli interventi, come modificati, e i crono-programmi, trasmessi di nuovo con aggiornamenti il 31 marzo.
A seguito della nostra delibera del 3 aprile, ha trasmesso la documentazione integrativa il 3 giugno scorso. Il Servizio regionale Infrastrutture ha trasmesso tutto lo stesso giorno al Servizio coordinamento Fsc che, a sua volta, ha formulato le opportune e conseguenti modifiche da proporre al Dipartimento per le Politiche di coesione della presidenza del Consiglio e dell’Agenzia per la Coesione territoriale. Proposta di modifica, infine, approvata dalla giunta regionale nella seduta del 20 luglio 2020. La valutazione, per quanto ci è dato sapere, sarà oggetto della riunione del Cipe del 31 luglio».
Quindi è colpa del Comune?
«Quindi, non siamo né silenti né immobili ma semplicemente in attesa del completamento di procedure che non dipendono da noi. Al sindaco di Campobasso, invece, raccomanderei di preoccuparsi dell’elaborazione dei progetti esecutivi, visto che per ora continua ad avere in mano solo progetti di fattibilità».
E sul progetto per la manutenzione delle strade a Mascione, penultimo in graduatoria, cosa risponde?
«È quantomeno di cattivo gusto provare ad introdurre il sospetto che la penultima – che poi in realtà sarebbe la terzultima – posizione nella graduatoria sia stata determinata da una precisa volontà di penalizzare il Comune di Campobasso o il sindaco. È sufficiente controllare, facendo riferimento ai criteri di valutazione e assegnazione dei punteggi approvati con delibera di giunta 277/2019, la rispondenza ai criteri appunto della posizione di quel progetto nella graduatoria. Se lo facesse, forse il sindaco si accorgerebbe della carenza della documentazione trasmessa dal suo ente, che è causa del posizionamento ottenuto in graduatoria, a meno che non ritenga che, in quanto sindaco della città capoluogo possa pretendere lo stravolgimento della graduatoria, in barba alle regole e prevaricando i Comuni più piccoli che, a questo punto dovremmo ritenere colpevoli di essere stati più ligi nella presentazione dei documenti».
Insomma, respinge al mittente le accuse di immobilismo.
«E le dirò di più… Vogliamo parlare del protocollo fra Regione, Comune e Rfi finalizzato alla riqualificazione delle aree esterne alla stazione di Campobasso e alla soppressione dei passaggi a livello? Il direttore del IV dipartimento ha trasmesso al Comune lo schema di approvazione il 15 aprile. Il 13 luglio ha sollecitato a Palazzo San Giorgio la trasmissione degli atti necessari per poter procedere alla sottoscrizione e, quindi, sbloccare un intervento fondamentale per il recupero funzionale, urbanistico ed estetico del centro cittadino. Ma parliamo anche della realizzazione del complesso sportivo multifunzionale a Selvapiana. Sempre il direttore del IV dipartimento della Regione ha comunicato al Comune di Campobasso l’ammissione a finanziamento per 800mila euro il 30 maggio, chiedendo l’invio della progettazione esecutiva. L’8 luglio, ha sollecitato, ribadendo che il termine per l’assunzione dell’obbligazione giuridicamente vincolante è fissato al 31.12.2021, pena la perdita del finanziamento. Finora abbiamo solo un messaggio telefonico del sindaco al direttore del dipartimento che dice che la prossima settimana ci dovrebbe essere l’approvazione degli atti da parte del Comune. Infine, la riqualificazione del nuovo Romagnoli. Ancora Brasiello ha comunicato il 22 maggio al Comune la riprogrammazione di alcune risorse del Fsc e il finanziamento dei lavori per 700mila euro. Pure in questo caso è stato richiesto l’invio degli atti necessari. Ad oggi la Regione non ha ricevuto ancora alcun documento. Allora, mi permetto di invitare sommessamente il sindaco di Campobasso a preoccuparsi di come accelerare i tempi dell’invio degli atti richiesti dalla Regione, tralasciando i problemi che affliggerebbero la maggioranza regionale. Eviterà pericolose distrazioni che potrebbero provocare la perdita di importanti e sostanziosi finanziamenti».
ppm