La vendita di parte dei locali del centro anziani di via Monforte (54 metri quadri per un valore di circa 90mila euro) è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In verità le prime avvisaglie che il ‘feeling’ – legato più che altro al ballottaggio dello scorso anno – tra il centrosinistra e la squadra pentastellata fosse ormai un lontano ricordo si erano avute già qualche mese fa, quando la giunta Gravina decise di partecipare al progetto ‘Scuole sicure’ per dotare di pistole i vigili urbani durante i controlli davanti ai plessi scolastici. Delibera poi modificata anche grazie al pressing del Pd.
Ora però l’idillio è ufficialmente concluso. Lo hanno chiarito ieri mattina i consiglieri Giose Trivisonno, Alessandra Salvatore, Bibiana Chierchia e Antonio Battista nel corso di una conferenza stampa. Sullo sfondo la nuova opera di Blu, «il simbolo di una pandemia che ha tenuto sotto scacco la nostra società – ha esordito Alessandra Salvatore – e in un momento così delicato l’amministrazione grillina cosa fa? Decide di sottrarre spazi di socializzazione alle fasce più deboli, per altro di un quartiere difficile, per fare cassa. Noi non ci stiamo». Il centro anziani di via Monforte conta 105 soci, «impegnati in tante attività ricreative – spiega – come la scuola di ballo, la ginnastica dolce, i tornei di carte. Non solo, il centro rappresenta l’unico momento di socializzazione per molti anziani che purtroppo vivono soli e non hanno famiglia. È impensabile privarli anche di questo».
I locali erano stati affidati al centro nel 2004, ma, durante la consiliatura Di Bartolomeo, erano stati concessi temporaneamente ad un’altra associazione per poi essere restituiti agli anziani dalla Giunta Battista. «Il sindaco Gravina e l’assessore Praitano – ha concluso la consigliera – hanno ‘archiviato’ il caso dicendo che saranno garantiti altri spazi. Ma sappiano bene che alle parole non sempre seguono i fatti. Avrebbero potuto trovare una sistemazione alternativa prima della vendita dei locali. Di fatto per ora gli anziani non hanno più il loro centro».
Non fa sconti sull’operato della giunta grillina neppure Bibiana Chierchia, che focalizza l’attenzione sulla gestione della ripresa dell’anno scolastico. «Dopo la ‘parata’ della ministra Azzolina avevamo chiesto al sindaco di relazionare su quanto stabilito nel corso dell’incontro. Ci è stata ‘concessa’ una relazione informale extra consiglio. È impensabile. Per questo abbiamo depositato la richiesta di monotematico. In sostanza, dal 2 luglio abbiamo dovuto attendere il 27 per conoscere cosa avesse intenzione di fare questa amministrazione per garantire una ripresa in sicurezza. Hanno approvato gli ordini del giorno delle opposizioni e noi ora pretenderemo che tutti i punti vengano rispettati, in primo luogo la didattica in presenza.
La giunta Gravina – l’attacco – deve smetterla di strumentalizzare il mondo della scuola, come con lo sciagurato progetto delle pistole che è stato ritirato grazie alla nostra opposizione. Non, come ha raccontato Gravina alla stampa, ‘dopo aver ascoltati insegnanti, presidi e genitori’. Non si raccontano bugie ai cittadini. D’ora in avanti non faremo sconti, perché essere collaborativi non vuol dire chinare la testa e dire sempre e solo sì. Significa avere un confronto onesto e leale in Aula e in commissione». A tal proposito Chierchia ha anche annunciato di presentare una mozione per chiedere di ripristinare le sedute del Consiglio in presenza.
Critica l’assestamento di bilancio appena approvato Antonio Battista: «La Giunta Gravina attende solo le risorse del Governo, ma non mette mano alle casse per dare una spinta all’economia dopo questo momento di crisi. In tutta Italia i Comuni stanno facendo grandi sforzi, anche indebitandosi, per dare un supporto ai cittadini. Qui invece si pensa ad avere solo i conti in ordine. Ma non era loro il motto “prima i cittadini, poi il bilancio”?».
In chiusura il capogruppo Giose Trivisonno promette battaglia: «Continueremo a fare opposizione dura quando, e accade spesso, questa amministrazione sbanda. Non è più possibile sentire il solito motivetto ‘ma voi cosa avete fato per cinque anni?’. Sono loro al governo da più di un anno, se ancora non se ne fossero accorti. Ed è evidente a tutti che non sono immuni da errori».

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