Non eravamo più abituati alle sue dirette Facebook. Immagini ormai lontane, legate al periodo del lockdown quando i contagi aumentavano quotidianamente e i reparti del Cardarelli registravano ricoveri. Lunedì però il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, alla luce del nuovo focolaio scoppiato nel capoluogo, è tornato a lanciare un monito chiaro e netto allo cittadinanza.
Nel giro di pochi giorni infatti – il 14 agosto sono stati registrati i primi due casi legati al gruppo di giovani di ritorno da una vacanza in Grecia – il numero dei positivi a Campobasso è schizzato: 13 nuovi contagi da Covid legati al cluster greco che si aggiungono a quelli appartenenti al focolaio venezuelano di metà luglio. «Dopo le recenti notizie è bene ribadire alcuni consigli – ha detto Gravina – i nuovi contagi sono dovuti alle persone positive rientrate dall’estero, in questo caso dalla Grecia. Attenzione a chi ha avuto contatti con loro, mentre per i diretti interessati e per i familiari valgono le stesse prescrizioni, ovvero segnalazione all’Asrem e quarantena».
Poi spegne le polemiche delle ultime settimane legate all’arrivo dei migranti: «Bisogna sfatare la narrazione per la quale il virus arrivi dagli immigrati. Sono scemenze, si tratta di campobassani che rientrano dalle vacanze ed è scorretto e disonesto associare il virus agli immigrati, e forse anche un po’ vergognoso».
Ribadisce infine la necessità di rispettare le misure per evitare il contagio, in vigore da lunedì dopo l’ordinanza del ministro Speranza: «Innanzitutto c’è la nuova norma da seguire che riguarda l’obbligo della mascherina dalle 18 alle 6 in luoghi in cui si creano assembramenti. Non è una sciocchezza ed è sbagliato fare facile ironia perché ci sono luoghi che in quegli orari sono più frequentati e si creano situazioni di rischio. Vale anche a Campobasso per i ragazzi in via Ferrari e per le persone che frequentano il Corso. Dunque si può stare in mezzo alla gente ma con delle precauzioni, indossando la mascherina visto che il virus continua a circolare e parlando da vicino microparticelle di saliva vengono emesse continuamente.
Decisivo anche il distanziamento sociale e poi evitiamo di stringerci la mano, ci si può salutare col gomito, è una buona norma. Altra regola molto consigliata: l’app Immuni, io l’ho installata e non solo non scarica il cellulare ma è utilissima perché permette di ricostruire la catena epidemiologica. Scaricatela».
Vada anche in via Ferrari, corso Bucci e in tutti quei luoghi ormai adibiti a squallidi punti di ritrovo, dove chi se ne importa degli altri, l’importante è che io me la spassi. Sveglia, sindaco!