Il continuo viavai non è passato inosservato. L’appartamento, in pieno centro cittadino, ‘ospitava’ troppo spesso clienti che entravano e uscivano ad ogni ora del giorno e della notte.
Così, a seguito delle segnalazioni e di una specifica e mirata attività di indagine, la Polizia di Stato di Campobasso ha posto sotto osservazione la ‘casa di appuntamenti’.
Dagli accertamenti è emerso che l’appartamento era stato preso in affitto, con regolare contratto di locazione, da una donna originaria della Repubblica Dominicana già gravata da precedenti specifici in tema di prostituzione. La Dominicana, a sua volta, aveva ceduto l’immobile ad altri soggetti stranieri che utilizzavano lo stesso per svolgere l’attività di prostituzione.
Gli uomini della Squadra Mobile, a seguito di diversi servizi di appostamento, sono riusciti a documentare il viavai di insospettabili clienti che si recavano nell’appartamento per consumare rapporti sessuali a pagamento.
La donna è stata pertanto denunciata in stato di libertà per il reato di favoreggiamento della prostituzione mentre la proprietaria dell’appartamento, informata dagli agenti di quanto accadeva a sua insaputa all’interno dell’immobile, è stata invitata a recedere dal contratto di locazione per cause illecite e contrarie a norme imperative e all’ordine pubblico e al buon costume.
Inoltre, nel corso della medesima attività di indagine gli agenti hanno denunciato altri due uomini originari di Campobasso, anch’essi resisi responsabili del reato di favoreggiamento della prostituzione: il proprietario di un appartamento sito nel centro storico di Campobasso ed un suo amico che aveva la disponibilità dell’immobile. Il proprietario aveva stipulato un contratto di locazione irregolare, con un cittadino dominicano, transessuale, ed entrambi gli uomini erano a conoscenza che lo stesso, all’interno di quella abitazione svolgeva attività di prostituzione pubblicizzandola anche su un sito di incontri.
Anche in questa circostanza gli insospettabili clienti sono stati tutti identificati dai poliziotti.
Sempre gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione a due diverse misure alternative della detenzione domiciliare emesse dal Tribunale di Sorveglianza di Campobasso. La prima, nei confronti di una 60enne originaria del capoluogo, condannata dal Tribunale di Campobasso a 9 mesi di reclusione per di truffa in concorso, reato commesso dalla donna nel 2012; la seconda misura, invece, a carico di un 56enne campobassano, per espiare la pena di poco più di un anno di reclusione a seguito di condanna emessa per furto aggravato, commesso dall’uomo nel 2011.