In due anni sono state messe a segno otto operazioni antidroga, con oltre 100 arresti in flagranza. Numeri che testimoniano l’impegno della Procura nella guerra alla spaccio ma, come evidenziato dal procuratore Nicola D’Angelo nel corso della conferenza stampa indetta nella caserma Frate, c’è ancora molto da lavorare. «Stiamo vincendo delle battaglie importati, una lotta in cui siamo tutti impegnati perché da soli – rivolgendosi ai giornalisti presenti in sala – questa guerra non si porta a termine. Purtroppo però l’attività di spaccio sembra non subire contraccolpi da queste operazioni, gli spacciatori che vengono arrestati vengono rapidamente sostituiti da quelli che prima erano semplici assuntori. In regione abbiamo migliaia di tossicodipendenti – e i numeri del Sert lo confermano – e dunque anche migliaia di famiglie in difficoltà. Violenze, minacce ed estorsioni di denaro all’interno delle mura domestiche sono solo alcune delle tante ripercussioni dell’uso di droga e ogni settimana genitori preoccupati ed esasperati bussano alle nostre porte per chiedere aiuto. Questo cosa significa? Che la richiesta di droga in regione è sempre più elevata e dunque – l’allarme lanciato dal procuratore – si apre un’autostrada per la criminalità organizzata di Puglia e Campania».
Soggetti che non si fermano solo all’attività di spaccio: «Ormai questi criminali si trasferiscono qui perché sanno che il ‘mercato’ è fiorente. Poi allungano i loro tentacoli sulle imprese del territorio, abbiamo già tanti segnali di imprenditori che vengono avvicinati da questi soggetti che magari offrono di aiutarli ad estinguere qualche debito in cambio di una piccola quota della società o dell’attività. Ed è questo il rischio maggiore: entrano nella nostra economia e poi condizionano anche il voto, le elezioni, se non l’hanno già fatto». Parole pesantissime che fotografano quanto l’attenzione di Procura e Forze dell’ordine sia altissima.
Attenzione che non si traduce solo in repressione, ma prima di tutto in prevenzione. «Questo è il nostro primo obiettivo – ha rimarcato il comandante provinciale dei carabinieri Emanuele Gaeta – sensibilizzare significa stare vicino ai cittadini, parlare con le persone, con gli studenti, un percorso che non va fermato e per questo c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Con l’operazione di oggi (ieri, ndr) abbiamo messo un altro tassello alla lotta allo spaccio. Siamo contenti dei risultati ottenuti durante le indagini e degli elementi raccolti che poi serviranno anche per le condanne, come testimonia la sentenza dell’operazione Lungomare della scorsa settimana che ha punito pesantemente gli imputati».