Trentasette nuovi casi positivi, ma per fortuna anche 36 guariti a Campobasso nelle ultime 24 ore. Sono i dati dell’ultimo bollettino Asrem, diffuso nella serata di ieri e relativo alla situazione dei contagiati da Covid-19. Il numero totale degli attualmente positivi nei centri più popolati della regione, ovvero Campobasso, Isernia e Termoli, mostra una tendenza pressoché simile. A Campobasso, il bollettino Asrem di venerdì, segnalava 371 casi di attualmente positivi, a Isernia 325 e a Termoli 278.
«La situazione dei contagi in città, facendo riferimento ai dati ufficiali dell’Asrem, – ha dichiarato Gravina – non mostra anomalie particolari rispetto a centri della nostra regione con un numero di abitanti decisamente minore e dimostra che il capoluogo di regione sta reagendo con una doverosa attenzione e rispetto delle regole a questa seconda ondata pandemica. Ovviamente, i dati possono cambiare rapidamente, per questo è necessario, non ci stancheremo mai di dirlo, prestare la massima attenzione, in ogni momento della nostra giornata, a tutte le misure di prevenzione richieste. Diventa sempre più indispensabile però, – ha aggiunto Gravina – agire sull’individuazione rapida delle catene epidemiologiche, una problematica che non è più rinviabile e che si risolve potenziando il servizio, perché agli operatori addetti a tali mansioni stiamo già chiedendo moltissimo.
È senza dubbio importante l’apporto che il drive through allestito nella zona di Selvapiana, che abbiamo messo a disposizione, dall’Arma dei Carabinieri insieme alla Protezione Civile ed all’Asrem riuscirà a dare nel velocizzare le procedure di individuazione dei soggetti positivi – ha precisato Gravina – e non sfugge a nessuno l’impatto che avrà anche nell’alleggerire il lavoro per il Cardarelli, ma va data un’ulteriore spinta proprio su questo tema. Abbiamo proposto da tempo e ribadito anche sabato scorso nella riunione dei sindaci con i vertici di Regione e Asrem, la necessità di essere più celeri nell’individuazione delle catene epidemiologiche e nel poter procedere all’effettuazione di un maggior numero di tamponi. Per fare questo va data la possibilità, in tempi certi, anche ad altri laboratori oltre a quello dell’Asrem, di effettuare questo genere di tamponi.
E poi la questione, sempre centrale, del Cardarelli, – ci ha tenuto a ribadire Gravina – dove solo un controllo terzo ci potrà dire se il personale organizzato da Asrem è sufficiente a garantire l’idoneità delle cure del mega reparto di malattie infettive».

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