Un fulmine a ciel sereno a poche ore dal suo insediamento. Luigi Greco, il nuovo comandante della Polizia municipale di Campobasso – individuato attraverso una selezione indetta dall’amministrazione Gravina – è stato rinviato a giudizio con l’accusa di stalking e abuso d’ufficio. La notizia è rimbalzata sulle cronache molisane ieri mattina dopo che la stampa calabrese ha lanciato ‘la bomba’. Secondo il quotidiano ‘Altre Pagine’ il comandante Luigi Greco sarebbe stato rinviato a giudizio dal gip del Tribunale di Castrovillari lo scorso 27 novembre, tre giorni prima dalla conferenza stampa di presentazione a Palazzo San Giorgio. Secondo l’accusa i reati sarebbero stati commessi quando Greco ricopriva il ruolo di comandante della Polizia municipale dell’ex Comune di Corigliano Calabro, oggi parte del Comune unico di Corigliano-Rossano, ai danni di una vigilessa. In particolare – come riporta la testata calabrese – si tratta dei burrascosi rapporti con la vigilessa Antonella Bianco, poi distaccata negli uffici dell’Avvocatura civica e successivamente nel Settore urbanistico del Comune di Corigliano-Rossano, la quale all’epoca era stata delegata dall’ex sindaco coriglianese Giuseppe Geraci a rappresentare il Comune nei giudizi pendenti dinanzi al giudice di pace, per i ricorsi degli automobilisti contro i verbali d’accertamento delle violazioni amministrative al codice della strada. Greco, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe «omesso di comandare per quel servizio la propria sottoposta, intenzionalmente provocando all’ente un danno ingiusto» proprio per la mancata costituzione del Comune atta a resistere in giudizio. Non solo. Secondo il gip, Greco dovrà essere processato pure per stalking nei confronti della stessa vigilessa Bianco «perché, tenendo un comportamento vessatorio, continuo e ininterrotto nei confronti dell’agente di polizia municipale, condotta oppressiva e prevaricatoria posta in essere mediante continue minacce di denunce penali o licenziamento mediante l’instaurazione di procedimenti disciplinari, successivamente archiviati dalla competente commissione comunale, poneva in essere reiterati comportamenti persecutori in modo da determinare nella parte offesa uno stato di disagio psichico, al punto da costringerla ad accettare il momentaneo trasferimento ad altro ufficio, alterando in tal modo le proprie abitudini di vita».
Il colonnello Greco, difeso dall’avvocato Gaetano Monte del foro di Castrovillari, dovrà dunque comparire in aula in veste d’imputato, il 19 febbraio prossimo.
La vicenda, come prevedibile, ha fatto molto rumore in città. Una tegola che arriva proprio quando il ‘nodo’ del comandante della Polizia locale sembrava risolto, dopo sei anni di ‘vacazio’, con il Corpo guidato da dirigenti comunali e non da vertici appartenenti alle forze dell’ordine. Una nomina, quella di Greco, annunciata come un successo politico da parte dell’amministrazione Gravina che in campagna elettorale l’aveva inserita tra gli obiettivi di mandato. Da Palazzo San Giorgio la notizia non è stata né confermata né smentita, il sindaco, ha fatto solo sapere «che l’Amministrazione sta compiendo i necessari approfondimenti, all’esito dei quali, la prossima settimana, rilascerà una opportuna e precisa comunicazione ufficiale in merito.