Un anno duro, impegnativo sia a livello professionale che umano. Allo stesso tempo però ricco di soddisfazioni. A coronare quasi dodici mesi di duro lavoro – dopo numerosi riconoscimenti, tra cui quello di cavaliere della Repubblica – ora anche la speciale classifica de Il Corriere della Sera. Francesca Colavita, la ricercatrice campobassana dello Spallanzani, è tra le 110 donne che hanno lasciato il segno nel 2020.
«Pioniere, creative, influencer, rivoluzionarie, resilienti, anticonformiste» le definisce il quotidiano mettendo insieme un mosaico di personalità. Donne che, a diversi livelli, sono state protagoniste nell’anno del Covid.
La nostra Francesca ha contribuito a isolare il Coronavirus in Italia e lo ha fatto da precaria. «31 anni, è nella squadra dello Spallanzani che, in meno di 48 ore dall’identificazione dei primi due turisti cinesi contagiati, ha isolato e analizzato quello che allora fu denominato 2019-nCoV/Italy-INMI1. È stata assunta a tempo indeterminato due settimane dopo. La richiesta di assunzione giaceva da diversi mesi. La ricercatrice, da sei anni, aveva contratti Co.Co.Co. o di collaborazione annuale con l’ospedale romano. Originaria di Campobasso, ha passato molto tempo in Africa per studiare il virus dell’Ebola e per partecipare, da medico specializzato in virologia e biosicurezza, a progetti di sicurezza e cooperazione allo sviluppo in Sierra Leone e in Liberia. La sua storia racconta emblematicamente un sistema-Italia in cui tanti ricercatori giovani, brillanti, capaci, sono tenuti troppo a lungo in stallo».

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