Il sindaco di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, torna sull’incontro con Michele Iorio di venerdì sera nell’ufficio del primo cittadino, a palazzo San Giorgio. “E’ stata una bella chiacchierata – commenta – su quello che è il panorama politico regionale in questo momento”.
Cosa ha chiesto al governatore?
“I soldi per mettere a norma gli istituti scolastici. I fondi che spettano a questa città per il sociale, per l’occupazione dei giovani, per le madri che stanno attraversando un momento difficile. Insomma, ho chiesto a Iorio di aiutarmi ad aiutare tutte le persone disperate che quotidianamente si rivolgono a me perché non sanno più come arrivare alla metà del mese”.
A quando vi siete dati appuntamento?
“Domani incontro di nuovo Iorio per verificare la disponibilità di fondi per l’inclusione al lavoro per tossicodipendenti, alcolizzati; insomma, per le persone meno abbienti. Sono soldi che erano destinati a Campobasso. Ed io ho già la determina in mano. Guardi: Campobasso in Molise deve avere un ruolo egemone. Non può essere trattata alla stregua degli altri paesi, come accaduto sino ad ora. Si badi bene. Non è una mancanza di rispetto per i centri più piccoli ma dobbiamo fare alcune considerazioni: ogni giorno nel capoluogo, oltre ai residenti, giungono 15/20.000 persone. I tagli inferti ai trasporti sono insopportabili. Eppure dobbiamo garantire trasferimenti per l’ospedale, per le scuole, per gli uffici. Non possiamo continuare a togliere servizi ai cittadini”.
Ma lei sarebbe disponibile ad impegnarsi nelle regionali in prima persona?
“Sarei disponibile qualora il programma parlasse per tre quarti di Campobasso. Ed è una proporzione congrua, considerando che siamo un terzo della popolazione regionale”.
Su un piatto della bilancia l’appoggio a Iorio. Sull’altro ha messo la sua ricandidatura per Palazzo San Giorgio?
“Nessuno può darmi la benedizione per il secondo mandato se non i campobassani. Sono loro il mio unico partito”.
Ritiene che la sua popolarità sia in calo?
“Quotidianamente mi confronto con la gente che continua a palesarmi affetto. Aggiungo che in questo momento attaccare gli amministratori comunali è da irresponsabili”.
Una considerazione in conclusione: ha pensato ad un luogo da intitolare a Marotta?
“Devono passare dieci anni dalla morte. Vedremo. Potremmo chiedere una deroga intestandogli un luogo che ho già in mente. Un luogo importante per la città che ne ricordi la figura”.

Nicola de Santis

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