Da giorni, ormai, si susseguono gli appelli per prolungare la didattica a distanza. Nonostante le rassicurazioni del sindaco di Campobasso e dei dirigenti comunali che hanno personalmente monitorato la situazione dei trasporti in città, non ravvisando criticità, gli studenti non ritengono sicuro tornare in classe, soprattutto alla luce delle situazione epidemiologica in regione.
A mettere nero su bianco la preoccupazione che stanno vivendo i ragazzi sono gli studenti della II A del Liceo Classico Mario Pagano di via Scardocchia.
«Egregia Direzione di Primo Piano Molise, ci affidiamo a voi, e alla vostra spettabile testata, cosicché la voce stessa della nostra protesta, che ormai si protrae tacitamente da lunedì 18 gennaio, non vada perduta nel mare magnum di notizie discordanti – che paiono aumentare di giorno in giorno.
Protestiamo, sì, ma non per un puerile desiderio di creare disordine all’interno delle Istituzioni Scolastiche; e certo non per sottrarci all’impegno che ci viene richiesto quali studenti.
Protestiamo, poiché riteniamo che nell’impellente esigenza mostrata dalla Regione di un celere ritorno ad una normalità che, tuttavia, pare essere un frutto ancora troppo acerbo per essere colto, ci sentiamo lesi nel nostro costituzionale diritto alla Salute: quanto ancora dovremo fingere che il trasporto pubblico non rappresenta una criticità?
Quanto ancora dovremo sentirci dire che oramai tornare a scuola è sicuro?
Non é così. Infatti, benché i Dirigenti Scolastici abbiano fatto quanto in loro potere per far si che i loro Istituti potessero accogliere gli studenti esponendoli a quanti meno rischi possibile, non ci sentiamo affatto tutelati dai recenti provvedimenti regionali: non ci può essere chiesto di lasciare gli schermi, e ritornare in classe, senza che non sia stato fatto nulla per rendere il tanto aspirato ritorno più sicuro.
Inoltre, la bassa tracciabilità dei contagi all’interno della Regione non fa che cementare il Dubbio, che da un anno a questa parte, pare la sola cosa a dimostrarsi costante.
Ci siamo uniti in un coro di tanti studenti, abbiamo agito insieme, agiamo insieme, perché tutti possano beneficiare dell’imprescindibile diritto allo Studio, senza dover pagare un prezzo che a noi tutti si prospetta troppo alto.
Chiediamo al presidente della Regione Donato Toma, dunque, di ascoltare la nostra richiesta di riportare la DAD al 100%, fino a quando non ci sarà conclamata evidenza, non vuote parole che non si traducono in fatti, che un ritorno sarà invero possibile».

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