Resteranno in carcere i due giovani campobassani di 27 e 25 anni arrestati venerdì scorso dalla Polizia con l’accusa di resistenza a Pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Ieri al termine dell’udienza il gip Veronica D’Agnone ha convalidato la misura cautelare in carcere, ritenendo «corrette le valutazioni e le decisioni operate dalla Polizia e dal pm in ordine alla flagranza del reato» e sussistendo i gravi indizi di reato a carico dei due.
I giovani stavano rientrando da San Severo a bordo di un’auto (nonostante la zona rossa e dunque il divieto di spostamento tra regioni) quando sono stati intercettati da una pattuglia al bivio di Matrice-Montagano. Gli agenti hanno intimato l’alt ma i due si sono dati alla fuga, tentando di investire uno dei poliziotti che prontamente è riuscito ad evitare l’impatto gettandosi fuori dalla carreggiata, riportando fortunatamente solo alcune escoriazioni.
Le altre pattuglie della Squadra Mobile, impiegate nell’attività di controllo, si sono prontamente messe all’inseguimento dell’auto che ha proseguito ad elevata velocità, in totale violazione delle norme del codice della strada e mettendo a repentaglio l’incolumità degli altri utenti. Dopo circa quattro chilometri, gli agenti sono riusciti a bloccare i due giovani che durante la fuga hanno anche cercato di disfarsi dello stupefacente trasportato lanciandolo dall’auto in corsa, recuperato dal personale della Squadra Mobile.
I giovani trasportavano 200 grammi di eroina e cocaina, presumibilmente destinati alla piazza di spaccio locale.
Secondo il giudice è «ragionevole l’ipotesi accusatoria secondo cui, non avendo entrambi una occupazione lavorativa stabile e remunerata, l’unica fonte di guadagno derivi proprio dall’attività di spaccio». Inoltre la condotta dei due «presuppone familiarità con ambienti malavitosi e criminali. Il conducente dell’auto non è stato colto da quel timore che frequentemente sorprende e paralizza chi è autore di un’azione delittuosa ma con lucidità e prontezza di reazione, tipica di un soggetto non estraneo al circuito malavitoso ha eseguito una veloce manovra tentando di sfuggire al controllo».

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