È uno dei personaggi rappresentativi del Molise. La sua voce e le sue canzoni hanno accompagnato generazioni. Tony Dallara, campobassano doc, ma da anni residente a Milano, è tornato alla ribalta delle cronache non per la sua musica, ma per la disavventura che ha vissuto in Lombardia per ricevere la prima dose di vaccino.
La campagna nella regione guidata da Attilio Fontana va a rilento, creando non pochi disagi soprattutto alle categorie di anziani e fragili. È lo stesso Dallara, costretto da qualche mese su una sedia a rotelle e dunque impossibilitato a spostarsi, a denunciare la sua odissea sulla colonne di Repubblica: «Sono arrabbiato perché non avevo chiesto un trattamento privilegiato, ma solo la possibilità di essere vaccinato a casa perché ho difficoltà di movimento. Però nessuno mi ha risposto e quindi sono stato costretto a pagare di tasca mia l’ambulanza per andare a fare il vaccino.
«Mia figlia aveva fatto la prenotazione per me tramite il portale di Regione Lombardia, specificando che avrei avuto bisogno del servizio a domicilio perché di recente ho trascorso sei mesi in ospedale e non posso muovermi – racconta – Speravamo che ci avrebbero fatto sapere qualcosa, invece qualche giorno fa mia figlia ha ricevuto un messaggio a mezzanotte in cui si diceva che mi sarei dovuto presentare dopo due giorni al poliambulatorio di via Ariosto dell’Istituto Auxologico». Così il cantante e i suoi familiari si sono dovuti attrezzare perché, visti i numerosi intoppi della campagna vaccinale in Lombardia, «temevo che se avessi rinunciato poi non mi avrebbero più chiamato e avrei perso la possibilità di essere vaccinato»: dato che Dallara deve necessariamente usare la sedia a rotelle per spostarsi, ha cercato di prenotare un’auto adatta.
«Io e mia moglie abbiamo chiamato la compagnia dei taxi, ma ci hanno spiegato che è impossibile prenotare un tipo di auto specifico – prosegue – Se ne fosse arrivata una abbastanza grande da ospitare la carrozzina sarei stato fortunato, in caso contrario mi sarei dovuto arrangiare». Quindi il cantante, che abita nella zona dell’Arco della Pace, ha noleggiato un’ambulanza per avere la certezza di riuscire a presentarsi all’appuntamento: «Ho pagato 125 euro e sono andato a farmi vaccinare – conclude – E mi hanno detto che per ricevere la seconda dose, già programmata per il 2 aprile prossimo, dovrò ripetere la stessa trafila. Ho chiesto che almeno la seconda iniezione venga fatta a casa, ma mi hanno risposto che è impossibile. Dato che la prima dose è stata somministrata lì, dovrò tornare nello stesso ambulatorio per il richiamo. Con un’altra ambulanza e pagando altri 125 euro».
Il cantante, ospite di Mattino 5, ha poi rivolto un pensiero alla sua terra «Sono molisano, spero di tornare in Molise almeno per sentire il profumo di casa. Aspetto fiducioso una chiamata».