I dati, è inutile nasconderlo, parlano chiaro. Negli ultimi 10 giorni Campobasso ha registrato un evidente aumento dei contagi. Un dato che purtroppo si ripercuote anche sul numero di persone ricoverate negli ospedali, cinque ieri e giovedì, quattro mercoledì, a fronte dei primi giorni di aprile quando gli ingressi nelle strutture sanitarie erano scesi a uno, massimo due.
Altro elemento evidente, e probabilmente anche fisiologico, è la ripresa dei contagi all’interno delle scuole cittadine. I casi sono emersi alla Montini, all’istituto Pilla, al Convitto Mario Pagano e ieri anche al Pertini dove, a seguito della positività di due insegnanti alcune classi sono tornate in dad.
Una situazione sicuramente non critica ma che va attenzionata dall’Asrem e dall’amministrazione comunale.
Sui casi riscontrati in classe è intervenuto con una lettera il genitore di un alunno, denunciando poca trasparenza e mancanza di comunicazione tempestiva da parte di una scuola della città.
«Mio figlio – racconta – per due giorni ha pranzato in aula e non in mensa dopo che un suo compagno di classe è stato allontanato poiché probabile positivo al virus. Solo dopo due giorni sono stato messo a conoscenza che mio figlio, come tutta la classe, è in isolamento cautelativo. L’ altro ieri, nel chiedere delucidazioni sul perché mio figlio stesse mangiando in classe anziché in mensa, la segreteria non ha saputo rispondere e in tarda serata è arrivata la comunicazione dell’isolamento cautelativo. Solo dopo sono venuto a sapere che l’alunno in questione, con tutta la sua famiglia, è risultato positivo al Covid. Ma come ne vogliamo uscire fuori se questi sono i nostri dirigenti scolastici? Come è possibile che non venga immediatamente comunicato che mio figlio, come gli altri alunni, sono stati a contatto con un positivo in classe?
Non c’è stata una pronta comunicazione da parte della scuola. Ho deciso di far andare mio figlio in classe non avendo avuto nessuna comunicazione formale, ma non si possono correre certi rischi.
Con questa lettera spero solo, nel mio piccolo, di porre la giusta attenzione rispetto ai problemi che stiamo vivendo per colpa, sicuramente, anche di qualche famiglia irresponsabile. Ma non solo. A mio modesto parere le istituzioni scolastiche applicano norme e precauzioni con meno rigore e controllo rispetto ad un anno fa.
Se ci fosse stata più trasparenza avrei evitato di far stare mio figlio in quarantena e soprattutto esporlo al rischio di un contagio».