Arrivano da Macchiagodena e da Sant’Agapito le prime risposte al dramma dei profughi di guerra, di quelle famiglie – composte solo da donne e bambini visto che gli uomini ‘servono’ alla resistenza in atto – che scappano dall’Ucraina, lasciando le proprie case e gli affetti, la propria terra e quella stabilità immaginata per sfuggire alla tragedia che si consuma, con la violenza del conflitto, sotto i loro occhi.
Sono i sindaci delle due comunità della provincia di Isernia i primi a offrire il loro aiuto alle famiglie che arriveranno a breve in Molise. Il sindaco di Sant’Agapito, Giuseppe Di Pilla, ha fatto sapere che metterà a disposizione le strutture comunali al momento inutilizzate. Il primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone, ha scritto al prefetto Gabriella Faramondi: nella lettera, spiega che «l’amministrazione comunale, da sempre attenta a garantire ad ogni individuo tutti i diritti umani e sociali, si schiera apertamente a favore del popolo ucraino così come aveva già fatto con il popolo afghano. E preso atto che tante famiglie sono costrette a lasciare precipitosamente i loro territori, ritenendo sia un dovere di tutti sottrare a un destino crudele le famiglie ucraine e agevolarne l’accoglienza nel nostro paese, e al contempo salvaguardare i diritti umani in Ucraina, in attesa di compiere gli atti successivi e conseguenti, comunica la volontà dell’amministrazione di mettere a disposizione un immobile comunale per l’accoglienza di un nucleo familiare proveniente dall’Ucraina, riservandosi di valutare, laddove dovessero pervenire altre richieste, la messa a disposizione di altre strutture». Esempi di vicinanza che rendono concreto e tangibile il concetto di accoglienza, di condivisione che di certo non resteranno isolati nel Molise dal cuore grande.