L’atto ufficiale è datato primo aprile ma è davvero difficile si tratti di uno scherzo, di un pesce d’aprile. Con determinazione numero 48 del direttore del I Dipartimento, si dispone la revoca del finanziamento e contestualmente si avvia l’azione di recupero del 40 per cento della somma che avrebbe dovuto sostenere economicamente l’Eddie Lang Jazz Festival edizione 2019. Quarantamila euro l’entità del finanziamento che avrebbe dovuto essere erogato. Una doccia fredda per l’amministrazione comunale di Monteroduni (quella attuale) visto che si troverà a sborsare 16mila euro per quelle che, a leggere l’atto, si configurano come disattenzioni commesse dalla precedente consiliatura che non avrebbe prodotto alcun documento che giustifichi il 50% delle somme ammesse a finanziamento. Documenti indispensabili per la corretta rendicontazione e quindi per l’erogazione della somma che è servita ad organizzare il cartellone del famoso festival jazz all’ombra del Castello.
Si tratta dei fondi dell’avviso pubblico «Turismo è Cultura», relativamente all’annualità 2019: espletate tutte le procedure, sempre il direttore del I Dipartimento con determinazione n. 93 del 2 agosto, concede il finanziamento in favore del Comune di Monteroduni per l’organizzazione del progetto «Eddie Lang Jazz Festival 2019», un appuntamento di evidente spessore che si svolge nel piccolo borgo della provincia di Isernia. Costo complessivo del progetto, 80mila euro di cui 40mila a carico delle risorse FSC 2014/2020 e gli altri 40mila quale cofinanziamento del soggetto proponente. Cioè il Comune guidato, dal 26 maggio del 2019, dal riconfermato sindaco Custode Russo (elezioni annullate con sentenza del Consiglio di Stato il 20 luglio 2020 per irregolarità nel conteggio delle schede, motivo per il quale il Comune è stato commissariato, ndr).
Nel disciplinare di convenzione, è prevista pure la possibilità, per gli enti pubblici, di richiedere la prima rata del finanziamento, a titolo di anticipazione, nella misura massima del 40% dell’importo del finanziamento concesso. Richiesta presentata dal Comune di Monteroduni a metà ottobre del 2019 per 16mila euro, cioè il 40% del costo complessivo del finanziamento. Somma correttamente liquidata dalla Regione alla metà di dicembre.
Fin qui pare tutto filare liscio ma i nodi vengono al pettine quando il Comune di Monteroduni – a maggio del 2020, due mesi prima della sentenza con la quale le elezioni comunali vengono annullate – trasmette la rendicontazione del progetto per un valore pari a 79mila 661 euro. Le strutture avviano la fase di verifica, e dopo sei mesi e cioè nel novembre 2021, si scopre che «le spese asseverate dai controlli di primo livello ammontano solo ad euro 38.377,00 in quanto risultano costi interni, privi di affidamento, per 42mila euro».
Il Servizio politiche culturali, il 19 gennaio 2022, chiede all’Ente di integrare con i giustificativi di spesa tali somme sostenute dall’amministrazione comunale ma a fine gennaio il Comune – la nuova amministrazione eletta ad ottobre del 2021 – risponde che «agli atti dell’Ente non si rivengono elementi ulteriori rispetto alla documentazione oggetto di rendicontazione».
In pratica non si hanno tracce dei documenti che giustifichino quelle spese ‘osservate’.
Nel bando «Turismo è Cultura» è specificato che «in sede di rendicontazione è ammesso uno scostamento tra il bilancio consuntivo di progetto e il corrispondente bilancio preventivo in misura non superiore al 20%. Nel caso in cui lo scostamento risulterà superiore al 20% si procederà alla revoca del finanziamento assentito».
Nel caso di specie, il rapporto percentuale tra le spese rendicontate ed asseverate ammontano a 38mila 377 euro e le preventivate, pari a 80mila, indicano chiaramente uno ‘scostamento’ superiore non al 20% ma bensì del 50% dei valori di riferimento.
La Regione ci riprova: con due note del 14 e 15 febbraio corso preavvisano il beneficiario dell’avvio del procedimento di revoca del finanziamento, specificando che entro il termine di 10 giorni l’amministrazione avrebbe potuto produrre osservazioni, eventualmente corredate da opportuna documentazione avverso i motivi e che decorso tale periodo l’Amministrazione regionale avrebbe avviato l’iter con il consequenziale recupero delle somme già trasmesse a titolo di anticipazione.
In soldoni, niente 40mila euro e restituzione dei 16mila già versati dalla Regione e incassati dall’amministrazione.
L’11 marzo il Comune risponde e spiega la situazione nella quale si è trovata. Spiegazione che non può essere accolta, come certifica il direttore del I Dipartimento.
L’amministrazione comunale attuale adduce «scusanti inerenti “causa di forza maggiore” dovute “allo scioglimento anticipato dell’Amministrazione comunale, a seguito della decisione del Consiglio di Stato del 20 luglio 2020, e conseguentemente venivano a mancare gli interlocutori – sindaco, assessori, consiglieri comunali – che in prima persona avevano curato lo svolgimento della manifestazione e che per forza di cose venivano a trovarsi nella materiale impossibilità di fornire adeguata ulteriore documentazione».
In pratica l’attuale amministrazione, che non ha nulla a che vedere con la partecipazione all’avviso pubblico per l’anno 2019, non sa dove cercare i giustificativi di spesa (sempre che esistano).
La Regione non accoglie le motivazioni «in quanto il cambio dell’organo politico, avvenuta nell’anno 2020, non può avere conseguenze sull’attività amministrativa dell’Ente imputabile ad organi di gestione»: tali giustificativi sono documenti di gestione amministrativa e finanziaria quindi non di proprietà degli amministratori che non sono più tali.
Ergo, «dato atto che il progetto Eddie Lang Jazz Festival 2019 è stato regolarmente realizzato nell’anno 2019, presumibilmente, nel rispetto delle norme finanziarie e procedurali di spesa che risultano essere documentate e ammissibili per 38mila 377 euro mentre per la restante parte, fino a concorrenza del costo preventivato di 80mila, non risulta documentato nonostante i numerosi solleciti, per cui appare verosimile che il costo sostenuto sia stato inferiore al 50%» la Regione procede alla revoca del finanziamento e chiede indietro i 16mila già versati.
In un’unica rata e entro 30 giorni.
ls