«Le viene formalmente comunicato l’avvio del procedimento di decadenza dalla carica di consigliere comunale». È questa la comunicazione recapitata al consigliere comunale di Filignano Carlo Pacitti. Nella missiva la sindaca Federica Cocozza fa riferimento alle sue 7 assenze dalle assemblee civiche regolarmente convocate e lo invita a «fornire motivate giustificazioni» nell’arco di 10 giorni, pena la decadenza dalla carica di consigliere comunale. Una missiva che ha subito scatenato polemiche in paese. Intanto il consigliere Pacitti ha già inviato al Comune di Filignano le sue controdeduzioni, mettendo in evidenza alcuni aspetti legati allo statuto e alle modalità utilizzate dall’amministrazione per le sedute consiliari: «Lo Statuto comunale e il regolamento delle sedute del Consiglio – scrive Pacitti nella sua replica al primo cittadino – prevede la decadenza, per assenze senza giustificato motivo, pari a 3 sedute consecutive ovvero a 5 nell’anno. Orbene si fa presente che il sottoscritto ha garantito la presenza e osservato il diritto/dovere di esercizio del proprio mandato fino alle sedute del 29 luglio 2021 e 30 agosto 2021, tenutesi in presenza, nelle quali si adottavano importanti adempimenti contabili (salvaguardia equilibri e rendiconto 2020). Dal 18 ottobre 2021 l’amministrazione comunale ha adottato la procedura delle videoconferenze che si sono protratte per 7 consigli consecutivi tra il 2021 e il 2022 con l’eccezione del consiglio del 3 dicembre 2021 e del 20 maggio 2022 ultimo. Il sindaco è a conoscenza del fatto che nella frazione di Cerasuolo in particolare, ma nell’intero territorio comunale, il collegamento in remoto presenta diverse zone d’ombra, lo testimoniano anche le numerose proteste inoltrate ai gestori delle compagnie di telefonia mobile. Per cui l’assenza alle videoconferenze che si lamentano, che rappresentano ben 5 su 7, sono in gran parte dovute a problemi di linea mobile e della cattiva ricezione del segnale che impediscono il collegamento». A queste motivazioni di natura tecnica, Pacitti aggiunge anche quelle politiche «biasimando il comportamento del sindaco che, sfruttando le norme regolamentari, cerca di eliminare il dissenso o le diverse visioni della linea amministrativa». Il consigliere a rischio decadenza parla infine della fuoriuscita dalla maggioranza del consigliere Stefano Capaldi che «denota la stessa insoddisfazione, la stessa incapacità di fare squadra e di valorizzare tutte le competenze espresse dal Consiglio comunale». Nel caso in cui «il consiglio comunale adottasse un provvedimento di decadenza – promette – sosterrò, fino alla fine del mandato elettivo, le ragioni della minoranza consiliare che, prima di me, aveva sollevato dubbi sulla gestione democratica e partecipativa di questa maggioranza che si autodefiniva liberamente».
Marco Fusco