Ha percorso 193 chilometri e 400 metri, scalando con la sua bici gli 8mila 848,86 metri dell’Everest ma senza spostarsi dalla sua Carovilli. Ventuno ore in sella alla sua due ruote, notte e giorno, per una impresa da record.
«Nella vita, come nello sport, occorre porsi dei traguardi da raggiungere, anche se difficili e faticosi, per non farsi travolgere dalla normalità di un’esistenza senza significato e valore». Stefano Conti, carovillese doc, lancia il suo messaggio a tutti i giovani molisani dopo aver portato a termine la sua impresa in bici senza spostarsi al confine tra Cina e Nepal, sulla catena dell’Himalaya ma restando in Molise, salendo e scendendo una delle tante salite sterrate e rocciose che fendono le montagne dei dintorni di Carovilli. L’ha percorsa tante volte fino a raggiungere complessivamente gli 8 mila e 848,86 metri di percorso in salita che è l’altitudine accertata del Monte Everest. L’idea di effettuare una tale impresa è venuta a Stefano dal mondo degli appassionati di mountain bike i quali in tanti, in tutto il mondo, effettuano il tentativo che hanno chiamato «Everesting».
Ideatori sono stati alcuni ciclisti di Melbourne che, tuttavia, non sono riusciti a concludere positivamente l’impresa. Il primo tentativo andato a buon fine fu realizzato nel 1994 da un australiano di nome George Mallory. Dodici anni più tardi, nel 2006, l’impresa riuscì ad un canadese di nome Lawrence Silcox e sei anni dopo fu la volta di un italiano Carlo Gironi. Questi esempi ha seguito Stefano «per dare una scossa – afferma – a tutti i giovani che sembrano accontentarsi di una insignificante vita scandita dalle abitudini consolidate». Stefano ha iniziato la sua impresa qualche giorno fa alle 4 del mattino; ha dotato la bicicletta di due ottimi fari, per vedere bene le difficoltà del percorso, ed è partito ad affrontare la prima ascesa. Arrivato in cima è tornato al punto di partenza, affrontando difficoltà non meno difficili e pericolose, dove lo aspettava un gazebo con amici e familiari che gli hanno garantito un minimo di ristoro. In questo modo è andato avanti per 20 ore e 42 minuti senza sentire né il sonno né la fatica, aiutato in questo anche da altri appassionati di ciclismo di montagna che gli sono stati vicini e lo hanno affiancato spesso in due o tre per volta nelle salite e nelle successive discese condividendo simbolicamente la fatica dell’impresa sportiva.
Al termine della sua coraggiosa fatica Stefano ha percorso ben 193 chilometri e 400 metri in sella alla inseparabile bicicletta. I dati complessivi sono stati trasmessi alla Federazione che li ha ufficializzati, resi pubblici e accessibili a tutti; da quel momento anche Stefano Conti è entrato a far parte del “Gruppo dei personaggi famosi”.
«Non voglio ergermi a eroe, proprio no – ha dichiarato Stefano – ma desidero incitare i giovani molisani a tentare di più, a percorrere vie nuove. Ho voluto lasciare un segno, se qualcuno prenderà esempio allora avrò la massima soddisfazione».
Intanto la prova di Stefano Conti apre la strada ad una nuova iniziativa che, come tante altre, è rimasta soffocata dalle difficoltà organizzative ed economiche e trasmette entusiasmo agli appassionati di tuttala Regione: il prossimo 24 luglio si terrà a Carovilli una gara di mountain bike denominata «XC Carovilli coast to coast».