Un silenzio carico di dolore soffia tra i vicoli del piccolo paese-presepe dove l’estate è già finita. Eventi estivi sospesi, in segno di rispetto e di condivisione di un lutto troppo grande da poter essere sopportato da soli.
La comunità di Pesche d’Isernia, profondamente colpita dalla tragedia che si è abbattuta sulla famiglia Vespa nelle ultime ore, attende il rientro dei familiari arrivati a Genova l’altro ieri per espletare le dolorose procedure di riconoscimento e per autorizzare l’autopsia che si è svolta ieri e che dovrà chiarire come e perché Modestino, giovane e brillante ingegnere, abbia trovato la morte. Nel giorno dell’addio al 35enne (le cui esequie al momento in cui andiamo in stampa non sono state ancora fissate, ndr) deceduto sulla nave da crociera che lo aveva portato a solcare il Mediterraneo assieme alla sua compagna, sarà lutto cittadino. Il sindaco lo ha comunicato immediatamente, a poche ore dalla tragica notizia che nessuno avrebbe mai voluto apprendere. Perché quel dolore così grande forse può trovare conforto nella condivisione, nel farsene carico tutti insieme, nella vicinanza e nei gesti di affetto che ognuno sente di voler compiere per essere accanto ad una famiglia letteralmente stravolta da quanto accaduto.
Dalle ricostruzioni affidate ai familiari, sembra prendere sempre più consistenza l’ipotesi di un tragico incidente, avvenuto in cabina mentre la nave da crociera era ancora in mare. Ma ovviamente saranno i risultati dell’esame autoptico a chiarire se Modestino non sia stato vittima di un malore, che ne abbia poi determinato la caduta rovinosa.
Il dolore è tutto racchiuso negli occhi tristi e che si bagnano di lacrime dello zio, che ha raccontato ieri – ai microfoni di Teleregione – la tragica sequenza dei fatti.
Modestino era di ritorno dalla vacanza a bordo della nave da crociera Msc che avrebbe di lì a qualche ora attraccato nel porto di Genova. Uscito dalla doccia, potrebbe essere inciampato in una valigia: spazi ridotti nelle cabine della nave, il 35enne potrebbe aver battuto con violenza la testa a seguito di quell’inciampo e della conseguente caduta. Avvenuta, sembra, sotto lo sguardo atterrito della compagna, che avrebbe allertato immediatamente i soccorsi presenti sulla nave.
Purtroppo, per il giovane e brillante ingegnere, che amava il suo lavoro e che non aveva mai reciso il cordone ombelicale con il suo piccolo paese, non c’è stato nulla da fare.
I sanitari della nave da crociera non hanno potuto fare nulla per l’uomo che è stato dichiarato morto poco dopo.
Visto il lutto a bordo e dopo aver ottenuto il via libera dalle autorità, il comandante della nave ha anticipato il rientro sulla terraferma al porto di Genova dove la Msc Meraviglia era attesa per ieri.
A Genova, lunedì, sono arrivati i familiari di Modestino, a loro il triste compito del riconoscimento e quello dell’autorizzazione all’autopsia che si è svolta ieri.
Sul caso è stata aperta una inchiesta che consentirà di accertare i fatti e permetterà di sapere se il giovane ingegnere sia caduto e a abbia battuto la testa per una tragica fatalità o se sia stato vittima di un malore improvviso che ne ha poi causato la caduta.